FONTE: libro "Storia di Tonle" di MARIO RIGONI STERN edito da Giulio Einaudi editore spa.
Si legge sulla copertina:
La storia di Tonle Bintarn, contadino e pastore delle antiche montagne venete, comincia con un incontro con una pattuglia della Regia Finanza quando, di là, sul trono dell'Impero sedeva Francesco Giuseppe, e termina durante la Grande Guerra in un bosco millenario piantato da monaci.
In mezzo, la condanna, l'esilio e ritorni furtivi, ogni inverno, come un uccello migratore alla casa. Soltanto quando Tonle è vecchio e stanco arriva finalmente il condono.
Ma è tardi per tutti: la guerra travolge ogni cosa, distrugge casolari e villaggi. Solo Tonle rimane ora caparbio con le poche pecore sui monti, al limite della linea degli scontri, difensore corrucciato di una rustica civiltà.
E là, dopo un ultimo distacco, un'altra fuga e un ritorno come connaturati a un destino, tra colonne di truppe, file di ambulanze e traini e scoppi di artiglieria, Tonle Bintarn, pastore, contadino, minatore, ferroviere, venditore di stampi, allevatore di cavalli, giardiniere per tutte le terre dell'Impero austro-ungarico e dell'Italia, incontra finalmente la pace, appoggiato ad un ulivo, con la pipa in mano.
Intreccio di grandi personaggi e di umili popolazioni in un angolo remoto del mondo dove s'insinua tra le vite la Storia, la vicenda di Tonle Bintarn "corre via" rapida e intensa, con quei singolari profumi di foreste e di nevi e d'aria in cui Rigoni Stern avvolge i suoi intensi, poetici racconti.
Qui la concentrazione è ancora più fitta, gli stacchi ancora più rapidi e netti, come in un'esistenza intera composta da sequenze brevissime.
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