giovedì 4 gennaio 2018

DON CAMILLO. Progetto educativo dell'oratorio. 2



FONTE: avvisi settimanali parrocchia di Albegno.




GLI SPAZI DELL'ORATORIO

Per rendere possibile questa triplice vocazione, l'Oratorio ha bisogno oltre che di persone formate secondo questa sensibilità, anche di spazi adeguati.
Per adeguati intendo: decorosi; aperti al sole; efficienti; puliti.....
Attualmente i nostri spazi mi sembrano poco adeguati.
La sala giochi è abbastanza fornita ma separata dal bar. Questo la rende difficilmente controllabile a meno che ci sia un responsabile adulto, con la sensibilità dell'educatore, che garantisce la sua presenza. Comunque, nonostante la sistemazione la vedo poco frequentata.
La zona più frequentata durante l'anno è quella adiacente al campo sportivo: le molle; la gabbia; il campetto dell'Asilo; poco usato il campo sportivo in erba. I ragazzi si trovano in balia di se stessi. Non serve a molto la presenza sporadica del parroco che di tanto in tanto passa a vedere...... Ci vorrebbe un adulto con la sensibilità dell'educatore (sono ripetitivo!!) che garantisca la sua presenza per tutto il tempo di apertura.
Ci sono pesanti responsabilità, specialmente oggi, quando si offrono spazi ai minori. Una comunità che educa deve essere particolarmente attenta e sensibile: possono andare di mezzo ragazzi e famiglie sia dal punto dell'incolumità fisica ma anche psicologica e morale.
Quello che ritengo urgente per rilanciare in modo appropriato la vita del nostro oratorio è:
  • Creare una squadra di maggiorenni - adulti disponibili a dedicare un po' del loro tempo libero alternandosi in Oratorio (Bar - sala giochi - campi di gioco), e a fare un percorso di formazione che comprenda un approfondimento dei temi educativi e momenti di spiritualità.
  • Sistemare almeno gli spazi esterni disponibili per renderli fruibili e gestibili al meglio (progetto già in cantiere in collaborazione con il Comune).
  • Stendere un calendario annuale di animazione da garantire ogni domenica creando collegamenti anche con altre parrocchie di Treviolo.
  • Stabilire orari di apertura e di chiusura da rispettare rigorosamente evitando improvvisazioni.
  • Destinare ad aule di Catechesi altri ambienti che non siano quelli attuali.
La qualifica di animatore dell'Oratorio va data solo a quei maggiorenni che riconoscono e fanno proprie tutte le finalità dell'Oratorio vivendole in prima persona.

I minorenni, o anche i maggiorenni che per i loro motivi non se la sentono di fare proprie queste finalità possono essere considerati, se lo desiderano, aiutanti o fiancheggiatori delle iniziative a loro più congeniali, sempre nel rispetto delle regole di un "Oratorio che accoglie".
Così pure i ragazzi mussulmani non possono essere considerati animatori dell'Oratorio per rispetto alla loro coerenza di fede diversa. Sarebbe come se un adolescente cristiano pretendesse di entrare come animatore in un centro culturale islamico.
Potranno, invece collaborare con gli animatori in quelle iniziative che interpellano i valori umani trasversali a tutte le culture, e potranno aiutare i ragazzi  mussulmani che frequentano l'Oratorio a vivere i loro specifici momenti religiosi in corrispondenza con proposte di fede che l'Oratorio fa.

Stendendo questa mia riflessione ho tenuto presente le indicazioni scritte da d. Marco nel suo "Progetto Oratorio Albegno", le direttive Pastorali per gli Oratori della Diocesi a cura dell'UPEE (Settembre 1986) e la mia piccola esperienza di 43 anni di Oratorio.

P.S. Io sono sicuro che se pubblicherò questo scritto, ci sarà il critico di turno che andrà in giro ripetendo una frase del genere:

"DON CAMILLO DICE NO AI MUSSULMANI COME ANIMATORI"

oppure

"DON CAMILLO ESCLUDE I MUSSULMANI DALL'ANIMAZIONE  DELL'ORATORIO".....

Se viene a galla un tale menestrello vuol dire

- o che non ha capito niente di quello che ho scritto
- o che volutamente vuole innescare una polemica.

In tal caso non conviene dare alcuna risposta, perché chi è intelligente capisce da solo...

                                           don Camillo




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