FONTE: "il venerdì di Repubblica" del 17/02/17.
ARTICOLO: "Scatta il Daspo ma stavolta per mamme e papà" di GERARDO ADINOLFI.
Per un anno non potranno più accompagnare i figli alle partite di calcio. Né tifare per loro, vederli giocare e consolarli in caso di sconfitta. E non potranno assistere con loro ad una partita della squadra del cuore, ma neanche a un saggio di danza o un torneo di bocce. Perché?
Perché mentre i figli adolescenti erano in campo, i genitori si sono insultati sugli spalti e azzuffati fino a quando non è intervenuta la polizia. E per questo motivo hanno ricevuto il Daspo di un anno: il provvedimento li terrà lontani da qualsiasi manifestazione sportiva. Gli ultimi casi sono accaduti in provincia di Lucca e di Modena. Non ultrà, o risse tra gruppi rivali. Ma mamme e papà, zii e nonni che si lasciano andare alla violenza nei campetti di provincia, in tornei tra giovanissimi e juniores o sulle gradinate degli oratori della parrocchie.
Come è successo a Pietrasanta all'inizio febbraio, dove sette genitori sono stati puniti dal questore di Lucca per una rissa scoppiata durante la partita tra la squadra di casa e l'Atletico Carrara. Due squadre di Giovanissimi A, 14 anni di età.
Al loro arrivo le forze dell'ordine hanno trovato i piccoli giocatori aggrappati alle recinzioni del campo, mentre i genitori se le davano di santa ragione insultandosi a vicenda. E una donna è anche finita all'ospedale.
"Sulla nostra carta intestata c'è scritto "Il calcio è gioia" "racconta Carlo Ciaponi, presidente del Pietrasanta 191. "Sono episodi che non hanno niente a che fare con il calcio e i ragazzi in campo non hanno colpe".
Diverso quello che è accaduto nel Modenese, dove due baby calciatori sono stati malmenati dal padre di un avversario durante una partita a Castelnuovo. L'episodio risale al 21 gennaio scorso.
Il signor P., 40 anni, ha invaso il terreno di gioco dell'oratorio scagliandosi contro i due malcapitati di 15 e 14 anni. Anche per lui la questura di Modena ha deciso il Daspo di un anno.
Dalla Toscana all'Emilia fino alla Sicilia e alla Sardegna, i genitori con il Daspo sono in aumento. Non esistono ancora dati ufficiali, ma le segnalazioni arrivano alla Figc da tutta Italia: "Siamo preoccupati" ammette il presidente della Federazione Carlo Tavecchio.
"I casi aumentano, li stiamo scoprendo anche grazie a un monitoraggio costante".
Sotto accusa anche le urla, gli sfottò: "Un malcostume che spesso è l'anticamera di gesti sconsiderati" conclude Tavecchio.
"Come prevenire situazioni del genere? Serve un investimento culturale di lungo respiro".
La Figc, per intanto, organizza incontri e corsi di formazione sia con i baby calciatori sia con i genitori. Basterà?
Come è successo a Pietrasanta all'inizio febbraio, dove sette genitori sono stati puniti dal questore di Lucca per una rissa scoppiata durante la partita tra la squadra di casa e l'Atletico Carrara. Due squadre di Giovanissimi A, 14 anni di età.
Al loro arrivo le forze dell'ordine hanno trovato i piccoli giocatori aggrappati alle recinzioni del campo, mentre i genitori se le davano di santa ragione insultandosi a vicenda. E una donna è anche finita all'ospedale.
"Sulla nostra carta intestata c'è scritto "Il calcio è gioia" "racconta Carlo Ciaponi, presidente del Pietrasanta 191. "Sono episodi che non hanno niente a che fare con il calcio e i ragazzi in campo non hanno colpe".
Diverso quello che è accaduto nel Modenese, dove due baby calciatori sono stati malmenati dal padre di un avversario durante una partita a Castelnuovo. L'episodio risale al 21 gennaio scorso.
Il signor P., 40 anni, ha invaso il terreno di gioco dell'oratorio scagliandosi contro i due malcapitati di 15 e 14 anni. Anche per lui la questura di Modena ha deciso il Daspo di un anno.
Dalla Toscana all'Emilia fino alla Sicilia e alla Sardegna, i genitori con il Daspo sono in aumento. Non esistono ancora dati ufficiali, ma le segnalazioni arrivano alla Figc da tutta Italia: "Siamo preoccupati" ammette il presidente della Federazione Carlo Tavecchio.
"I casi aumentano, li stiamo scoprendo anche grazie a un monitoraggio costante".
Sotto accusa anche le urla, gli sfottò: "Un malcostume che spesso è l'anticamera di gesti sconsiderati" conclude Tavecchio.
"Come prevenire situazioni del genere? Serve un investimento culturale di lungo respiro".
La Figc, per intanto, organizza incontri e corsi di formazione sia con i baby calciatori sia con i genitori. Basterà?
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