giovedì 16 marzo 2017

RIFLESSIONI. Critico perché ho paura


FONTE: libro "Scegli la vita" di YVES BOULVIN - ANNE VILLEMIN edito da EDIZIONI MESSAGGERO PADOVA.

Critico quello che ha abbandonato la moglie e quella che ha avuto una relazione extraconiugale. Lo faccio tanto più quanto più dubito della solidità della mia coppia. Invece di ammettere che può capitare anche a me, mi irrigidisco e mi trincero dietro ai valori. Sono intollerante perché ho paura. Pensando alla vicina che è stata appena lasciata dal marito o all'amico che è stato lasciato dalla moglie, decido di non frequentarli più, perché potrebbero costituire un modello per il mio partner. La vista di tutte quelle copie che si disfano potrebbe dargli l'idea e la voglia di fare altrettanto.

Critico il padrone, l'amico o il dipendente, perché ho paura di dirgli direttamente ciò che mi disturba nel suo comportamento; preferisco biasimarlo in sua assenza piuttosto che parlargli direttamente, semplicemente.

Devo saper vedere le mie paure in tutti questi giudizi: io condanno ciò che temo di dover sperimentare un giorno e mi difendo attaccando. Quando giudico una determinata persona con tanta intransigenza, in realtà, esprimo la mia paura di affrontare la sua differenza o il suo disaccordo; e immagino che queste maldicenze mi attireranno la simpatia degli altri, che si schiereranno dalla mia parte.

Le paure appesantiscono le mie relazioni con gli altri. Imparo a conoscerle, a guardarle in faccia, per evitare che continuino ad avvelenare il mio cuore.

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