FONTE: "il venerdì di Repubblica" del 01/03/24.
Articolo: "Quanta plastica nell'acqua in bottiglia" di ALEX SARAGOSA.
UN TEAM DELLA COLUMBIA UNIVERSITY HA CONTATO 116 MILA NANOPARTICELLE DI PET DISPERSE IN UN LITRO. CON QUALI CONSEGUENZE SULLA SALUTE? LE PRIME IPOTESI (PREOCCUPANTI) IN UNO STUDIO DEL CNR.
"Chiare, fresche, plasticate acque", forse oggi Petrarca riscriverebbe così il sonetto a Laura, dopo aver letto della ricerca del fisico Beizhan Yan, della Columbia University, che è riuscito a stimare il numero di particelle di plastica presenti nelle acque minerali.
"Un conto finora difficile da fare, perché se è possibile filtrare dall'acqua le microplastiche, che hanno dimensioni intorno al milionesimo di metro, e pesarle, era impossibile farlo con le nanoplastiche, mille volte più piccole, che sfuggono ai filtri" spiega Yan su Pnas.
"Noi ci siamo riusciti usando un raggio laser, che quando incontra una particella solida vibra in modo tale da rivelarne dimensioni e composizione".
Comprate sei bottiglie di acqua minerale al supermercato e analizzate con i laser, i fisici sono andati incontro ad una sorpresa scioccante.
"E' risultato che ogni litro di acqua minerale contiene in media 24 mila microparticelle e 116 mila nanoparticelle, quasi tutte di Pet. il polimero delle bottiglie stesse, che evidentemente tende a sfaldarsi nel liquido".
Ma quali conseguenze sulla salute può avere questa "zuppa di plastica?"
A questo i fisici non rispondono, non è il loro settore, ma altre ricerche hanno evidenziato che l'esposizione a microplastiche ha effetti negativi sullo sviluppo di piccoli animali marini.
"Particelle del genere sono state rilevate anche in organi umani, come sangue, cuore o placenta" avverte Danilo Porro, direttore dell'Istituto di bioimmagini e fisiologia molecolare del Cnr.
"Non è chiaro ancora che effetto abbiano, ma ci sono indizi preoccupanti: una nostra ricerca, per esempio, ha rivelato che micro e nanoparticelle di polistirene penetrano nelle cellule del colon, inducendo un aumento dello stress ossidativo e alterazioni del metabolismo simili a quelli provocati dall'azossimetano, un noto cancerogeno".
Ma l'acqua contiene anche nanoparticelle di origine naturale, non provocano questi effetti?
"No, il nostro organismo si è adattato ad esse, ma non ai polimeri sintetici e agli additivi che contengono, capaci di interferire con i delicati meccanismi biologici e quindi, in potenza, di danneggiare la nostra salute".
Se è così, siamo in un mare di guai, perché dei 7 miliardi di tonnellate di plastica prodotte in 70 anni, solo una piccola parte è stata adeguatamente smaltita: il resto è finito nell'ambiente , e lì si sta disgregando, aggiungendo sempre più micro e nano particelle ad aria, acqua, terreno e cibo.
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