QUESTO POST L'HO GIA' PUBBLICATO IL 13 LUGLIO 2021. LO REPLICO PER ACCOMPAGNARE L'ALTRO POST ODIERNO.
Questa bellissima poesia è stata scritta, alla morte di p. Simone, da p. Luigi Lo Stocco, suo confratello, che ha operato con lui in Congo dal 1973 al 2004.
L'infinita forza della speranza
L'alba tinge di rosso le cime delle montagne,
la piccola canoa riattacca i suoi ormeggi alla riva,
l'inno mattutino delle campane riempie di vita la città
ed un silenzio profondo pieno di pensieri e di domande
riempie il mio cuor incredulo e stordito
di sorprendente tristezza
e di un pianto senza fine..
Il silenzio dei tuoi occhi socchiusi sul letto di morte,
il silenzio del tuo ultimo sorriso appena abbozzato,
il silenzio del tuo viso d'amico e fratello,
il silenzio di quell'ultima carezza di padre amoroso.
E tutto nel silenzio della notte.
Oggi, in piena giornata, con un sole rovente
nel silenzio del cimitero di Panzi,
quasi cullato dal dolce canto delle cime degli alberi,
ritmate dal vento della stagione delle piogge,
trovi riposo e pace ora, e per sempre,
dopo quella lunghissima giornata di lavoro
all'ascolto del povero Lazzaro
cui hai teso la tua mano di buon samaritano
sulla sua strada d'inferno.
Su quella tomba ho deposto un fiore,
profumato da Colui che veste i gigli dei campi,
seme che farà fiorire
e riempirà questa terra del Congo di mille colori diversi;
un arcobaleno di speranze sempre vive
e di grazie infinite;
Tu, uomo di tutti e uomo del quotidiano
resti per sempre nei nostri poveri cuori.
In quel silenzio penoso di morte,
tra singhiozzi e lacrime di amicizie perdute,
si rinnova in me l'infinita forza della speranza.
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