Quel giorno le montagne mi sembrano ancora più belle e maestose. Rido e scherzo, come se la mia mente fosse liberata da un problema che si trascinava da molto tempo. Finalmente i ragazzi e i giovani zandobbiesi potranno calcare di nuovo i campi di calcio con la divisa del nostro paese. Le negative conseguenze della scomparsa della polisportiva termineranno e mai più quelle persone guideranno il nuovo movimenti sportivo zandobbiese.
Terminate le ferie mi rituffo nel lavoro e negli allenamenti del precampionato con la squadra trescorese.
Le discussioni in famiglia vertono in prevalenza sulla fondazione del nuovo gruppo sportivo e Gabriele e Loris si entusiasmano al pensiero di far parte delle squadre zandobbiesi, ma Rosaria frena un po' l'euforia, convinta che non tutto andrà liscio.
Guglielmo, il segretario del Trescore, mi comunica la notizia dell'accordo tra il comune di Zandobbio e la società per l'utilizzo del campo sportivo zandobbiese da parte della squadra allievi eccellenza nel campionato che va ad iniziare.
E' un altro motivo di soddisfazione personale, poiché sarà un anno di tirocinio per il pubblico zandobbiese, non più abituato alle partite sul proprio terreno di gioco.
Inizia il campionato e subito incomincio a soffrire: la squadra è più debole di quella dello scorso anno, perché alcuni ragazzi tra i più bravi sono passati alla under 17, essendo fuori età per la nostra categoria. Anche Beppe, Cristian e Oscar hanno abbandonato il calcio, attratti dal canto di altre sirene.
La rosa della squadra è stata completata con l'innesto di ragazzi, che nello scorso campionato hanno giocato nella categoria giovanissimi. Quindi sono giovani e inesperti per la categoria allievi eccellenza, della quale fan parte squadre del calibro di Ponte S. Pietro, Virescit, Albinese, Leffe ed altre. Inoltre il regolamento prevede anche le retrocessioni delle ultime squadre, che nel successivo campionato saranno rimpiazzate dalle vincenti dei gironi normali degli allievi.
L'anno scorso, nonostante tante difficoltà, ci siamo classificati a metà classifica, ma quest'anno sarà dura salvarci.
L'anno scorso, nonostante tante difficoltà, ci siamo classificati a metà classifica, ma quest'anno sarà dura salvarci.
Ancora una volta mi sento Kociss, costretto a guidare i miei pellerossa armati con archi e tomahawk contro le carabine Wincester delle giacche blu.
Nel precampionato è stato forte il mio desiderio di mostrare ai miei compaesani una squadra vincente, ma la realtà del campionato è ben diversa e la frustrazione ancora una volta si insinua in me, che mi sfogo dando calci alla rete di recinzione del campo o imprecando a bassa voce contro l'arbitro.
Mi consola la presenza di un gruppo sempre più numeroso di spettatori e questo è di buon auspicio per la formazione del nuovo gruppo sportivo oratoriale.
Loris è ritornato a fare il portiere, dopo alcuni anni giocati in altri ruoli. Se la cava molto bene nonostante sia sempre impegnato dai numerosi tiri degli avversari e subisca molti gol.
Lorenzo detto Pòcioli , un anziano zandobbiese, viene alla partita espressamente per lui e si piazza dietro la porta.
Insomma, il mio calvario e quello della squadra ha anche i suoi lati positivi.
Ad ottobre il giornalino parrocchiale riporta la notizia che don Camillo ha deciso la fondazione del GSO Zandobbio. A questo scopo è allegata una scheda, che deve essere compilata e restituita entro la fine di dicembre da coloro che sono interessati all'iniziativa sia come atleti che da dirigenti o collaboratori, specificando anche da quale sport sono attirati.
L'articolo è stato scritto, come i precedenti riguardanti lo sport, da me, che questa volta ho voluto mantenere l'anonimato. E' stata una precauzione presa per non danneggiare l'iniziativa, poiché temo che qualcuno non voglia aderire sapendo che il regista del progetto sono io.
Nel frattempo il parroco sta portando avanti con successo la costruzione del nuovo oratorio, che sta richiedendo una notevole somma di denaro generosamente offerta dalla popolazione. Altro elemento fondamentale della riuscita dell'iniziativa è il lavoro manuale prestato gratuitamente da una decina di volontari, che, nonostante siano in pensione, si sobbarcano a intense giornate lavorative, incuranti delle condizioni meteorologiche e guidarti da don Camillo, che non sembra per niente un prete nella sua divisa da muratore.
L'ultima opera prevista è la costruzione degli spogliatoi e il rifacimento del piccolo campo di calcio, necessari per lo svolgimento degli allenamenti. Se tutto fila liscio, spogliatoi e campo sportivo saranno pronti per luglio dell'anno prossimo.
Nel frattempo guido la squadra trescorese con molto affanno per la carenza di risultati positivi.
Durante la preparazione estiva ho aggregato al gruppo Alan, un ragazzo di Zandobbio, dal presente difficile e dal futuro molto incerto. Suo padre è morto prematuramente e la mamma, donna mite e dal carattere debole, non riesce a superare la tremenda prova e il figlio è lasciato un po' a se stesso.
continua
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