FONTE: "il venerdì di Repubblica" del 12/01/24.
Articolo: "Il cervello dei fumatori invecchia e si restringe" di MARTINA SAPORITI.
Fumare fa rimpicciolire e invecchiare prematuramente il cervello, due effetti da cui non si torna indietro.
Smettere, infatti, non fa riacquistare la materia grigia persa. E' la conclusione di uno studio su Biological Psychiatry: Global Open Science coordinato dalla psichiatra Laura Bierut della University School of Medicine (USA).
Non bastavano i danni a cuore e polmoni, ampiamente documentati, ora sappiamo che fumare rappresenta un fattore di rischio per la demenza precoce.
In verità, gli scienziati avevano già osservato un'associazione tra fumo e ridotte dimensioni cerebrali, ma non sapevano quale fosse la causa e quale l'effetto: sono le sigarette a "restringere" il cervello o sono i cervelli piccoli a predisporre al fumo?
Per risolvere la questione, il team di Bierut ha analizzato i dati genetici (volume cerebrale e predisposizione al fumo sono in parte determinati dai geni) e le dimensioni del cervello di oltre 30 mila persone, fumatrici e non, conservati nel database biomedico UK Biobank.
Combinandoli assieme hanno capito che sono le sigarette a ridurre la materia grigia cerebrale, mentre quella bianca (le fibre nervose lungo le quali viaggiano i segnali nervosi) parrebbe risparmiata.
Più si fuma, maggiori sono i danni. La perdita dei neuroni non è però omogenea: avviene soprattutto in alcune aree della corteccia, amigdala, talamo e corpo calloso.
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