FONTE: Sportweek #05 La Gazzetta dello Sport.
Articolo: "Mauro, ora una nuova vita" di BEBE VIO.
Ciao Mauro, sono Bebe, una tua collega. No, non sono una calciatrice, ma una tua collega di amputazioni.
Sinceramente non ti conoscevo quando un paio di mesi fa ho letto delle amputazioni che avevi subito alle gambe, a seguito di complicazioni circolatorie partite dal Covid, ma papà, da buon interista sfegatato, sapeva tutto di te e mi ha raccontato.
Ovviamente mi spiace molto per quello che ti è successo ma tutto sommato ti è andata bene, sei stato più volte sul punto di andartene ma hai voluto fortemente sopravvivere.
Le amputazioni sono il prezzo, certamente molto caro, che hai dovuto pagare per poter andare avanti, ma ti accorgerai che la vita è molto più importante di una gamba e mezza. Sì, perché ho saputo che hanno fatto un'amputazione transfemorale, cioè sopra il ginocchio, e l'altra transtibiale, cioè sotto, quindi almeno un ginocchio si è fortunatamente salvato.
Fin da subito ho capito che hai uno spirito forte e che sei circondato da tante persone che ti vogliono bene, a partire dalla tua famiglia, che ti hanno inondato da una marea di affetto e di positività, importantissimi per poter superare il difficile momento iniziale.
Ma ora è arrivato il tempo di tirare fuori tutta la grinta che hai per essere pronto per la protesizzazione. Devi lavorare duro fisicamente per prepararti, perché bisogna che le ferite si chiudano e che le tue gambe siano forti abbastanza per riprendere a camminare.
Adesso è fondamentale capire bene dove andare e a chi affidarsi, perché l'ortopedia cui ti rivolgerai e soprattutto i tecnici ortopedici che ti seguiranno saranno fondamentali per la tua nuova vita.
Poi però dipenderà tutto da te perché, oltre ad avere delle buone protesi, sarai tu a fare la vera differenza. Dovrai lavorare duro, fare tanti esercizi e camminate, e alla fine raggiungerai traguardi che oggi neanche ti immagini. E ti ritroverai più forte di prima. Perché avrai un nuovo corpo, sarai un mezzo Robocop, e avrai tanti stimoli in più per superare ogni ostacolo e ogni paura che ti troverai ad affrontare.
Vedrai che alla fine vorrai tornare anche a correre, con "le lame di Pistorius", come hai dichiarato, ed è a quel punto che scoprirai un mondo nuovo, quello dello sport paralimpico. Un mondo ancora poco conosciuto ma che racchiude in sé storie pazzesche ed energie difficilmente riscontrabili in altri ambiti.
Te ne innamorerai talmente tanto che certamente vorrai conoscerlo a fondo e magari un giorno potresti anche diventarne un simbolo, vista la tua storia sportiva.
Qui non sarà necessario vincere medaglie, basterà far capire alla gente come questo mondo possa dare una seconda possibilità a tutti quelli che per una sfiga hanno perso qualcosa: un arto, la mobilità o un senso. Mauro, non vedo l'ora che tu possa scoprire e goderti la tua nuova vita... buon lavoro.
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