FONTE: "Messaggero di sant'Antonio" gennaio 2021.
Articolo: "Vaccinazione" di ANTONELLA DURSI.
Se da mesi la parola covid-19 ha cambiato la nostra vita affettiva, lavorativa e sociale, da alcune settimane un'altra parola - vaccino - ha iniziato a restituirci un po' di serenità e speranza nel futuro.
CHE COS'E' LA VACCINAZIONE?
E' la tecnica per sconfiggere le malattie infettive. L'obbligo vaccinale nasce in Europa all'inizio dell'Ottocento, con la diffusione della vaccinazione contro il vaiolo.
I medici avevano infatti notato che, proteggendo il singolo, era possibile evitare la diffusione dell'epidemia all'intera collettività. Pioniere è Edward Jenner in Inghilterra. Siamo alla fine del Settecento e il nemico da sconfiggere è, come dicevamo, il vaiolo. In Italia Luigi Sacco, alla fine del 1799, vaccina se stesso e poi cinque bambini.
Iniziano quindi le scoperte contro le infezioni, Jonas Salk presenta il suo vaccino antipoliomielite nel 1955 e, per lasciarlo a disposizione di tutti, non lo brevetterà mai. Due anni dopo, nel 1957, Albert Sabin ne sviluppa un altro, da somministrare per via orale. Proprio quest'ultimo è utilizzato, a partire dal 1963, per la campagna di vaccinazione su scala mondiale che porterà a ridurre drasticamente i casi di poliomielite in Europa e nel Mondo.
LE VACCINAZIONI SONO OBBLIGATORIE?
L'obbligatorietà è necessaria, perché si deve aumentare al massimo la copertura vaccinale e proteggere l'intera popolazione nel più breve tempo possibile.
Per questo la legge Crispi 5849/1888 viene introdotta per alcune categorie di lavoratori e successivamente viene abolita.
Sempre per questo motivo diventano obbligatorie le vaccinazioni contro la difterite (1939), la poliomielite (1966), il tetano (1968) e l'epatite B (1991).
Oggi, in Italia, debellate alcune malattie grazie alla copertura, la vaccinazione è obbligatoria solamente per i bambini.
Una riforma importante in tema di vaccinazioni è stata la Legge 31 luglio 2017 n. 119 chee, con l'obiettivo di innalzare i livelli di copertura vaccinale ormai troppo bassi per molte vaccinazioni, ha prescritto per i bambini da 0 a 6 anni e per i minori non accompagnati quelle obbligatorie, dieci, e quelle caldamente raccomandate, quattro.
CHE COSA ACCADE SE UN BAMBINO NON E' VACCINATO?
Nel 1999 la mancata vaccinazione non comportava problemi per l'ingresso a scuola, né venivano praticamente mai applicate le multe previste.
La situazione è mutata con la nuova legge, la n. 119/2017, con la quale viene rafforzato l'obbligo vaccinale e vengono introdotte di nuovo sanzioni pecuniarie per chi non segue le prescrizioni.
Con la legge del 2017 non si è ammessi al nido o alla scuola materna se non si è in regola con le vaccinazioni, mentre bambini e ragazzi che frequentano le scuole elementari, medie e i primi due anni delle superiori vengono comunque iscritti. I genitori però rischiano una sanzione, a meno che non facciano al figlio le vaccinazioni mancanti entro il termine indicato dalla Asl. Trascorso tale termine, la stessa Asl provvede a segnalare l'inadempimento dell'obbligo vaccinale alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni per gli eventuali adempimenti di competenza.
COSA E' PREVISTO PER I BAMBINI CHE NON POSSONO VACCINARSI?
Patologie al sistema immunitario o al sistema endocrino o deficit nutrizionali, ad esempio, non permettono la vaccinazione (è in pericolo la salute stessa). In questi casi i vaccini possono essere saltati o ritardati e il bambino sarà inserito in una classe in cui non sono presenti altri minori non vaccinati o non immunizzati, per evitare contagi.
E SE CI SONO EFFETTI COLLATERALI?
Una sentenza della Corte Costituzionale, 268 del 2017 riguarda l'indennizzo in caso di effetti collaterali: "La vaccinazione viene eseguita per un interesse sociale e collettivo. Il ristoro della persona che ha avuto conseguenze dal vaccino deve quindi essere fatto dallo Stato. Questo vale sia per le vaccinazioni obbligatorie sia per quelle raccomandate che quindi, sostanzialmente, vengono equiparate alle prime".
DIRITTO COLLETTIVO O DIRITTO INDIVIDUALE?
La Costituzione, nell'art. 32, sancisce che ciascuno di noi ha diritto alla salute, intesa non più come assenza di malattie, ma come stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, in base alla definizione data dall'Organizzazione Mondiale della Sanità. Unica eccezione all'esercizio di questo diritto sono i trattamenti sanitari di carattere obbligatorio come le vaccinazioni. Al fine di preservare l'interesse della collettività alla incolumità e alla salute, il soggetto non ha il diritto bensì il dovere alla salute. E competente in tema di vaccinazioni è lo Stato, come ha ribadito una sentenza della Corte Costituzionale, la n. 5/2018: "Le competenze fondamentali sul tema delle vaccinazioni sono solo quelle dello Stato, non ci possono essere deleghe alle Regioni".
Attendiamo, ora, il vaccino per sconfiggere il covit-19.
Articolo: "Vaccinazione" di ANTONELLA DURSI.
Se da mesi la parola covid-19 ha cambiato la nostra vita affettiva, lavorativa e sociale, da alcune settimane un'altra parola - vaccino - ha iniziato a restituirci un po' di serenità e speranza nel futuro.
CHE COS'E' LA VACCINAZIONE?
E' la tecnica per sconfiggere le malattie infettive. L'obbligo vaccinale nasce in Europa all'inizio dell'Ottocento, con la diffusione della vaccinazione contro il vaiolo.
I medici avevano infatti notato che, proteggendo il singolo, era possibile evitare la diffusione dell'epidemia all'intera collettività. Pioniere è Edward Jenner in Inghilterra. Siamo alla fine del Settecento e il nemico da sconfiggere è, come dicevamo, il vaiolo. In Italia Luigi Sacco, alla fine del 1799, vaccina se stesso e poi cinque bambini.
Iniziano quindi le scoperte contro le infezioni, Jonas Salk presenta il suo vaccino antipoliomielite nel 1955 e, per lasciarlo a disposizione di tutti, non lo brevetterà mai. Due anni dopo, nel 1957, Albert Sabin ne sviluppa un altro, da somministrare per via orale. Proprio quest'ultimo è utilizzato, a partire dal 1963, per la campagna di vaccinazione su scala mondiale che porterà a ridurre drasticamente i casi di poliomielite in Europa e nel Mondo.
LE VACCINAZIONI SONO OBBLIGATORIE?
L'obbligatorietà è necessaria, perché si deve aumentare al massimo la copertura vaccinale e proteggere l'intera popolazione nel più breve tempo possibile.
Per questo la legge Crispi 5849/1888 viene introdotta per alcune categorie di lavoratori e successivamente viene abolita.
Sempre per questo motivo diventano obbligatorie le vaccinazioni contro la difterite (1939), la poliomielite (1966), il tetano (1968) e l'epatite B (1991).
Oggi, in Italia, debellate alcune malattie grazie alla copertura, la vaccinazione è obbligatoria solamente per i bambini.
Una riforma importante in tema di vaccinazioni è stata la Legge 31 luglio 2017 n. 119 chee, con l'obiettivo di innalzare i livelli di copertura vaccinale ormai troppo bassi per molte vaccinazioni, ha prescritto per i bambini da 0 a 6 anni e per i minori non accompagnati quelle obbligatorie, dieci, e quelle caldamente raccomandate, quattro.
CHE COSA ACCADE SE UN BAMBINO NON E' VACCINATO?
Nel 1999 la mancata vaccinazione non comportava problemi per l'ingresso a scuola, né venivano praticamente mai applicate le multe previste.
La situazione è mutata con la nuova legge, la n. 119/2017, con la quale viene rafforzato l'obbligo vaccinale e vengono introdotte di nuovo sanzioni pecuniarie per chi non segue le prescrizioni.
Con la legge del 2017 non si è ammessi al nido o alla scuola materna se non si è in regola con le vaccinazioni, mentre bambini e ragazzi che frequentano le scuole elementari, medie e i primi due anni delle superiori vengono comunque iscritti. I genitori però rischiano una sanzione, a meno che non facciano al figlio le vaccinazioni mancanti entro il termine indicato dalla Asl. Trascorso tale termine, la stessa Asl provvede a segnalare l'inadempimento dell'obbligo vaccinale alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni per gli eventuali adempimenti di competenza.
COSA E' PREVISTO PER I BAMBINI CHE NON POSSONO VACCINARSI?
Patologie al sistema immunitario o al sistema endocrino o deficit nutrizionali, ad esempio, non permettono la vaccinazione (è in pericolo la salute stessa). In questi casi i vaccini possono essere saltati o ritardati e il bambino sarà inserito in una classe in cui non sono presenti altri minori non vaccinati o non immunizzati, per evitare contagi.
E SE CI SONO EFFETTI COLLATERALI?
Una sentenza della Corte Costituzionale, 268 del 2017 riguarda l'indennizzo in caso di effetti collaterali: "La vaccinazione viene eseguita per un interesse sociale e collettivo. Il ristoro della persona che ha avuto conseguenze dal vaccino deve quindi essere fatto dallo Stato. Questo vale sia per le vaccinazioni obbligatorie sia per quelle raccomandate che quindi, sostanzialmente, vengono equiparate alle prime".
DIRITTO COLLETTIVO O DIRITTO INDIVIDUALE?
La Costituzione, nell'art. 32, sancisce che ciascuno di noi ha diritto alla salute, intesa non più come assenza di malattie, ma come stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, in base alla definizione data dall'Organizzazione Mondiale della Sanità. Unica eccezione all'esercizio di questo diritto sono i trattamenti sanitari di carattere obbligatorio come le vaccinazioni. Al fine di preservare l'interesse della collettività alla incolumità e alla salute, il soggetto non ha il diritto bensì il dovere alla salute. E competente in tema di vaccinazioni è lo Stato, come ha ribadito una sentenza della Corte Costituzionale, la n. 5/2018: "Le competenze fondamentali sul tema delle vaccinazioni sono solo quelle dello Stato, non ci possono essere deleghe alle Regioni".
Attendiamo, ora, il vaccino per sconfiggere il covit-19.
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