mercoledì 24 febbraio 2021

SCUOLA. Aboliti i voti numerici

 

FONTE: "Messaggero di sant'Antonio" febbraio 2021.
Articolo: "Scuola , ma non a punti" di DANIELE NOVARA.

Per anni, i famosi - e famigerati - voti numerici sono stati fonte di grandi preoccupazioni per mamme e papà e studenti.
L'anno scorso, proprio in questo periodo, ricevetti questa mail da Carlotta, mamma di Pietro, un bambino di seconda elementare: "L'approssimarsi della consegna delle pagelle mi manda sempre in ansia. Mio figlio è un bambino intelligente. Io non voglio dare peso ai voti, ma mi pare che sia proprio lui a rimanere male perché vorrebbe avere sempre il massimo, invece di tanti 7 e 8. Scalpita e io stessa mi sento a disagio a spiegargli che non bisogna considerare i voti. Come se non bastasse, ci si è messa anche una mamma sul gruppo whatsapp che si è esaltata perché suo figlio Sandro ha preso tutti 10. Era gasata come in Formula 1. Io queste cose non le sopporto. In fondo, sono solo bambini, perché accanirsi su dei voti?".
Ma ecco che, proprio in un anno che rimarrà come un'indelebile esperienza negativa in molti, viene emanato un decreto legge che abolisce, almeno nella scuola primaria, proprio i voti numerici.
La scuola dà un importante segno di vitalità che, peraltro, fa pendant con il divieto, a giugno scorso,  di esposizione degli stessi sulle porte delle scuole. Sui documenti di valutazione degli alunni più piccoli non troveremo più i "punteggi" da 0 a 10, bensì 4 tipologie descrittive che rappresentano i cosidetti livelli di apprendimento rispetto agli obiettivi previsti.
Occorre, nei prossimi anni, tentare un passo avanti e lavorare con più coraggio su quella valutazione che io definisco "evolutiva", ovvero una valutazione che prenda in considerazione non tanto il raggiungimento o meno degli obiettivi, piuttosto il processo di crescita di un alunno, i suoi progressi e i suoi miglioramenti.
Come direbbero alcuni scrittori (e come ha scritto il grande Konstantinos Kavafis nella sua celebre poesia Itaca), conta più il viaggio che la meta.
Si può andare verso una valutazione che consideri i punti di partenza, registri i progressi ed eviti finalmente di incappare nella pura e semplice registrazione degli errori. Sarà inoltre necessaria una formazione specifica per gli insegnanti: il rischio di fare entrare dalle finestre quello che abbiamo allontanato dalla porta rimane possibile.
E anche ai genitori dovrà essere spiegata questa novità, perché sappiano coglierne i vantaggi: la nuova valutazione motiva i figli a cercare di dare sempre più il meglio. Senza crogiolarsi nelle nostalgie numeriche.
Si apre uno scenario che mi auguro porti una ripresa di interesse e di veri cambiamenti nell'ambito pedagogico, metodologico e didattico. Per una scuola che sappia promuovere e liberare le risorse degli alunni.

 

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