FONTE: Romanzo storico "Il ritorno di Catone" di MATILDE ASENSI pubblicato da Rizzoli.
"Com'è risaputo, la storia la scrivono i vincitori e i vincitori, con il tempo, acquisiscono il potere di obbligarci a credere a ciò che hanno scritto, di farci dimenticare ciò che non è stato scritto e di indurci a temere ciò che non è mai accaduto. Tutto per continuare a esercitare il potere, religioso, politico o economico che sia. Non fa differenza. A loro, ai vincitori, la verità non importa più, e a noi, alla gente, nemmeno. Da quel momento il passato lo riscriviamo insieme e ci rendiamo complici di coloro che ci hanno ingannato, spaventato e dominato. Ma la storia non è immutabile, non è scritta sulla pietra, non ha una sola versione né una sola interpretazione, anche se è questo che ci inducono a credere e, cosa ancora peggiore, anche se è questo che ci fanno difendere con lo nostre vite, con il nostro entusiasmo o con i nostri soldi. E' così che nascono le ortodossie, le grandi verità, ma anche le guerre, i confronti e le divisioni. E' così che ci sconfiggono in modo definitivo. Eppure, se solo prendessimo un po' di coraggio, se facessimo un passo indietro e , a mo' di esercizio, guardassimo il mondo da punti di vista diversi dai nostri, scopriremmo e apprenderemmo la lezione più importante: l'incertezza. La verità vi renderà liberi, ha detto Gesù. Sì, ma la verità la scrivono i vincitori, e quindi per essere davvero liberi abbiamo a disposizione solo l'incertezza, la diffidenza e il dubbio. E anche il trucchetto che io ho imparato con molta difficoltà: tenere sempre presente che le eresie - di ogni tipo, non solo quelle religiose - sono vere quanto le ortodossie e che, in più, non hanno mai cercato di imporsi con la forza o di vincere grazie alla paura. Per questo hanno perso."
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