FONTE: "il venerdì di Repubblica" del 26/08/16.
Articolo "Benvenuti a Lourdes, nel nome della fede e del metal detector" di FILIPPO DI GIACOMO.
Per gli habitués di Lourdes, è stato un colpo al cuore.
Quest'anno infatti per accedere alla grotta delle apparizioni e ai quattro santuari di Massabielle, i pellegrini (sette milioni l'anno, di cui un decimo sono italiani) devono sottoporsi a un lungo iter del tutto simile a quello in uso negli aeroporti: metal detector, perquisizioni, controllo dei documenti.
Procedura meticolosa applicata anche ai cardinali e ai vescovi che, come da tradizione, accompagnano i pellegrinaggi diocesani e nazionali.
Da un secolo e mezzo, la visita del devoto cattolico a Lourdes viene "spalmata" su quattro giorni, con ritmi che alternano riti collettivi (la messa d'inizio pellegrinaggio, la processione eucaristica e quella aux flambeaux), a quelli più personali (bagno nelle piscine, confessione, passaggio alla grotta), secondo modalità che il pellegrino può scegliere liberamente fino a tardi: l'ultima messa nel luogo delle apparizioni ha inizio a mezzanotte.
Ma quest'anno non sarà più così visto che il prolungarsi dei tempi di accesso alla "prairie" tende a scoraggiare quel via vai emozionale, tra gli spazi dei santuari, così tipico di Lourdes e così caro agli ammalati.
Tutta colpa dei recenti attentati islamici in Francia? Sì e no. Dal 2013 tra i nostri fratelli e le nostre sorelle mussulmani, come ci invita a chiamarli il pontefice, si è diffuso un nuovo giochino.
Consiste nell'entrare in una chiesa cattolica, sputare sulle immagini sacre, defecare sugli altari, orinare nelle acquasantiere, profanare l'eucarestia, insultare i fedeli, bruciare e sfasciare immagini ed edicole sacre.
Le cifre sono impressionanti: in Germania, in tre anni, nel solo land della Renania settentrionale-Vestfalia, le incursioni profanatorie sono state 3.504. In Francia, Belgio e Spagna dove il fenomeno ha cifre anche più elevate, i vescovi hanno dovuto ordinare ai parroci di nascondere le ostie consacrate per evitare che almeno il Santissimo venga profanato.
La lista è lunga e, paradossalmente, si ha l'impressione che le autorità europee non siano particolarmente interessate al problema.
Il nostro Stato invece, appare molto agguerrito (grazie alla legge Mancino) quando gli "atti di provocazione alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi" riguardano le minoranze del nostro Paese. Ma è decisamente inerme quando gli stessi atti vengono compiuti a danno della religione cattolica.
E così accade che quando si riesce (raramente), grazie a qualche denuncia, a perseguire i responsabili, l'accusa è solo per generici "danneggiamenti".
Eppure, almeno secondo le cronache dei giornali locali, il fenomeno appare ampiamente diffuso anche in Italia.
Le cifre sono impressionanti: in Germania, in tre anni, nel solo land della Renania settentrionale-Vestfalia, le incursioni profanatorie sono state 3.504. In Francia, Belgio e Spagna dove il fenomeno ha cifre anche più elevate, i vescovi hanno dovuto ordinare ai parroci di nascondere le ostie consacrate per evitare che almeno il Santissimo venga profanato.
La lista è lunga e, paradossalmente, si ha l'impressione che le autorità europee non siano particolarmente interessate al problema.
Il nostro Stato invece, appare molto agguerrito (grazie alla legge Mancino) quando gli "atti di provocazione alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi" riguardano le minoranze del nostro Paese. Ma è decisamente inerme quando gli stessi atti vengono compiuti a danno della religione cattolica.
E così accade che quando si riesce (raramente), grazie a qualche denuncia, a perseguire i responsabili, l'accusa è solo per generici "danneggiamenti".
Eppure, almeno secondo le cronache dei giornali locali, il fenomeno appare ampiamente diffuso anche in Italia.
Nessun commento:
Non sono consentiti nuovi commenti.