FONTE: Facebook pensiero di Giovanni Trapattoni.
"Comprare un pallone a un bambino? Ma quando mai?
Io ero il quinto e ultimo figlio di una casalinga e di un contadino bergamasco che aveva trovato lavoro a Cusano Milanino in una fabbrica di rayon, la Gerli, ma si era tenuto un pezzo di terra.
Abitavamo in una cascina e quando uccidevano il maiale a noi bambini toccava la vescica. Seccata e riempita di stracci, era il nostro pallone.
Mi esercitavo con una lattina di Simmenthal, arrivavo fino a scuola prendendola a calci. Poi la nascondevo in un cespuglio e la recuperavo all'uscita".
Il Trap e il ritratto di un'Italia lontana, scomparsa.
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