QUESTA POESIA L'HO PUBBLICATA L' 11/02/16.
DOPO AVER PUBBLICATO IL TRITTICO DI POESIE DI QUESTA SETTIMANA, ESPRIMO QUESTO MIO MODESTO PARERE: LA STORIA NON INSEGNA NIENTE. QUANTI OMICIDI SI SONO SUCCEDUTI DOPO QUELLO DI CAINO E ABELE E LE GUERRE SONO OMICIDI PLURIMI!
Questa poesia mi è stata ispirata dalla visita del campo di concentramento di Auschwitz durante il pellegrinaggio di Czestochowa del 1991.
ASSURDITA'
La pioggia sferza implacabile
le sottili pareti delle baracche.
Il faro scandaglia
le profondità della notte.
La rete di recinzione manda
argentei riflessi.
I cani nelle stalle ululano.
I pochi soldati di guardia,
con il bavero rialzato,
pensano con nostalgia
al caldo letto di casa,
ai figli.
Penetri come un fantasma
nei baraccamenti
e scopri un mondo assurdo,
implacabile.
Su miseri tavolacci giacciono
corpi spossati dalla paura
e dal presentimento di un futuro
che troncherà ogni speranza.
Un ragazzo,
dai rasati capelli rossi
e occhi sbarrati al soffitto,
è sull'orlo della disperazione.
Un contadino,
sfidando le ire del capitano,
ha aperto le imposte
e sta ammirando il temporale
come faceva da piccolo,
rintanato sul fienile.
Un vecchio,
seduto ad un tavolo,
rotea in ogni direzione
i suoi occhi inquieti
di animale braccato.
All'improvviso
un tuono fortissimo
fa tremare le pareti
e sembra che porti la fine
di quella impossibile vita.
La fine della guerra
o il forno crematorio?
le sottili pareti delle baracche.
Il faro scandaglia
le profondità della notte.
La rete di recinzione manda
argentei riflessi.
I cani nelle stalle ululano.
I pochi soldati di guardia,
con il bavero rialzato,
pensano con nostalgia
al caldo letto di casa,
ai figli.
Penetri come un fantasma
nei baraccamenti
e scopri un mondo assurdo,
implacabile.
Su miseri tavolacci giacciono
corpi spossati dalla paura
e dal presentimento di un futuro
che troncherà ogni speranza.
Un ragazzo,
dai rasati capelli rossi
e occhi sbarrati al soffitto,
è sull'orlo della disperazione.
Un contadino,
sfidando le ire del capitano,
ha aperto le imposte
e sta ammirando il temporale
come faceva da piccolo,
rintanato sul fienile.
Un vecchio,
seduto ad un tavolo,
rotea in ogni direzione
i suoi occhi inquieti
di animale braccato.
All'improvviso
un tuono fortissimo
fa tremare le pareti
e sembra che porti la fine
di quella impossibile vita.
La fine della guerra
o il forno crematorio?
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