La vittoria ci permette di superare in classifica la Virescit e di piazzarci alle spalle dell'Albinese con un solo punto di distacco, avendo questa perso l'ultima partita disputata.
Riprendo a sognare il primato finale e devo attendere solo due settimane per sapere come finirà questa avventura.
Infatti mancano tre partite al termine del campionato e il calendario prevede lo scontro diretto Albinese - Cenate Sotto alla penultima giornata.
"Chissà come andrà a finire. In ogni caso questa annata calcistica la ricorderò sempre per le tante emozioni provate" confido a Rosaria.
Arriva il fatidico giorno. La classifica delle prime posizioni è la seguente: 1° Albinese 36 punti, 2° Cenate Sotto 35 punti, 3° Virescit 34 punti. Per conquistare la vetta dobbiamo vincere.
Siamo sul campo Kennedy di Albino e la mia squadra inizia la partita di gran carriera e a metà del 1° tempo passiamo in vantaggio con solito gol di testa di Stefano.
Ora la partita è equilibrata, ma l'arbitro, pur non fischiando in modo spudorato a favore degli albinesi, li sta favorendo interrompendo spesso il gioco, senza applicare mai la norma del vantaggio a nostro favore.
E' importante giungere all'intervallo in vantaggio, ma il direttore di gara a un minuto dalla fine del 1° tempo fischia una punizione molto dubbia al limite della nostra area in favore degli avversari.
La mezzala sinistra albinese sistema il pallone sul manto erboso e prende una breve rincorsa, con l'evidente intenzione di effettuare un tiro debole, ma carico di effetto. Infatti colpisce la palla con la parte interna del piede sinistro e la sfera, dopo aver sorvolato la barriera, si insacca all'incrocio dei pali, con Roberto, il nostro portiere, che si tuffa con una attimo fatale di ritardo.
La partita ora è in pareggio. Si ritorna negli spogliatoi e rincuoro i ragazzi: "Coraggio! Ci basta un solo gol per vincere la partita e sorpassare l'Albinese". Ma in cuor mio ho capito che altrove è stato deciso diversamente.
Le squadre rientrano in campo e i cenatesi impongono il loro gioco di attacco, ma la maggior prestanza fisica degli ospitanti molte volte ha la meglio.
L'arbitro permette alla squadra di casa un gioco duro, all'inglese, dove la nostra miglior tecnica non riesce a concretizzarsi in un altro gol. E' uno sterile predominio territoriale dei miei ragazzi, i quali rischiano di essere trafitti dal contropiede avversario.
A cinque minuti dal termine della partita, Mirchino è atterrato al limite della nostra area e i compagni si fermano, sicuri del fischio dell'arbitro. Ma quel figlio di buona donna non interrompe il gioco e l'albinese, autore del fallo, entra in area, dribbla il portiere e depone in rete il pallone con un morbido tocco.
E' la fine di un sogno. Nessuno di noi protesta, inconsciamente condizionati dalla prima partita contro la Virescit.
Nei giorni successivi la delusione passa e subentra ancora la rabbia alla constatazione che anche lo sport dilettantistico non è proprio pulito.
Il sabato successivo si gioca l'ultima di campionato ed è un disastro. I ragazzi entrano in campo senza stimoli, essendo svanita la possibilità di raggiungere il primo posto in classifica. Gli avversari, al contrario, essendo stati sconfitti nel girone d'andata sul proprio campo con un sonoro 0-4, ci rendono pan per focaccia e ci sconfiggono per 5-1.
Negli spogliatoi, nonostante la sconfitta, sono tranquillo e dico ai ragazzi che gli allenamenti continueranno, poiché parteciperemo all'importante torneo di Albino, al quale sono state invitate le più forti formazioni della provincia, compresa la formidabile Atalanta.
Così l'annata calcistica prosegue con altri colpi di scena, che metteranno a dura prova le mie coronarie.
continua
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