martedì 15 agosto 2023

SERGIO E IL CALCIO. L'allenatore. Il torneo di Albino

 



Prima di continuare a narrare dell'annata calcistica, voglio parlare di due episodi che danno la misura della vivacità dei ragazzi affidatimi.
E' carnevale e all'allenamento i ragazzi sono più allegri del solito. Tutto scorre liscio e, finita l'esercitazione, ritorniamo negli spogliatoi per le docce.
Come al solito devo sollecitare i soliti che non si decidono a lavarsi e mi succede sempre di attardarmi aspettando l'uscita dagli spogliatoi dell'ultimo. Esco e quasi tutti i ragazzi se ne sono andati.
Guardo verso la mia auto, una Renault color bordeaux, e non la vedo: penso subito che mi è stata rubata. Allora guardo di nuovo e mi accorgo che effettivamente c'è una Renault, ma di colore bianco. Mi avvicino incuriosito ed ho un tuffo al cuore: è la mia auto totalmente imbrattata di farina bianca mescolata con le uova. Scoppio a ridere al bello scherzo di quei "disgraziati" della mia squadra. Sicuramente la materia prima (farina bianca e uova) è stata fornita da Paolino e da Pierluigi, i cui papà sono i panettieri di Cenate Sopra  e Cenate Sotto.
Pulisco alla bell'e meglio i cristalli per poter guidare nel ritorno a casa, dove Rosaria, Gabriele e Loris, alla vista dell'auto anche loro ridono a crepapelle.
Mi è stato necessario un mese per riportare l'auto al suo colore originale. 
L'altro episodio mi è stato raccontato da un ragazzo di cui non ricordo il nome. Protagonisti il trio delle meraviglie: Paolino, Stefano e Mirchino.
Per venire  all'allenamento,  quel giorno Paolino prende l'Ape del padre e, arrivato a Cenate Sotto, carica Stefano e Mirchino e insieme a loro scorrazza per il paese, finché la corsa finisce contro un muretto. Il ragazzo, che mi ha raccontato l'episodio, non mi ha saputo dire delle condizioni dell'Ape, mentre il trio è uscito indenne dall'incidente. Fine della parentesi.
Al torneo di Albino, a cui si partecipa su invito, siamo iscritti insieme ad altre sette squadre per formare due gironi.
La prima fase si svolge all'italiana: in seguito, nelle due semifinali,  la prima classificata di ogni girone incontrerà la seconda dell'altro girone.
Ho il forte dubbio che gli organizzatori abbiano pilotato il sorteggio, poiché nel primo girone sono state estratte Virescit, Alzano, Ponte S. Pietro e Cenate Sotto, squadre che hanno partecipato al campionato di eccellenza appena concluso, mentre l'altro girone è composto da Atalanta, Albinese, Vertovese e Gandinese, con le ultime due squadre più deboli.
La facile previsione è che le quattro semifinaliste  saranno Virescit, Alzano o Ponte S. Pietro, Atalanta e Albinese.
L'Atalanta arriverà sicuramente in finale e la speranza degli organizzatori è che la loro squadra riesca a vincere l'altra semifinale per avere poi l'onore di battersi con lei.
Nella prima partita dobbiamo giocare con l'Alzano, dal quale abbiamo subito due brucianti sconfitte in campionato.
Quel sabato pomeriggio il ritrovo della partenza è sul sagrato della chiesa di Cenate Sotto.
Arrivo in orario e parcheggio l'auto. Pochi minuti dopo ecco giungere il pulmino di Francesco con a bordo i ragazzi. Controllo che ci siano tutti i giocatori, ma con stupore noto l'assenza di Paolo e di Roberto, i due portieri.
Chiedo spiegazioni a Francesco, il quale viene anticipato da Stefano che risponde che Roberto aveva un appuntamento con il dentista e non aveva assicurato che sarebbe arrivato in tempo.
Per quanto riguarda Paolo, Francesco risponde  che il ragazzo non era al solito posto di ritrovo del suo paese e che aveva atteso dieci minuti, poi era venuto via con gli altri ragazzi.
Mi sento rimescolare il sangue, lo fisso con occhi taglienti e sbotto: "Se fosse stato il portiere della sua squadra, lei sarebbe andato a cercarlo a casa. Comunque partiamo, poiché siamo già in ritardo: in qualche modo ce la caveremo".
Questo fatto è la classica goccia che fa traboccare il vaso  e decido di lasciare Cenate Sotto alla conclusione del torneo.
Durante il tragitto fino ad Albino me ne sto pensieroso in fondo al pulmino e rifletto su questa persona idolatrata a Cenate Sotto.
Sotto la scorza fatta di modi gentili e educati si nasconde una personalità complessa, dove l'intelligenza è associata all'astuzia della volpe. Penso che  faccio un po' d'ombra alla sua leadership.
Dopo il momento di rabbia, il morale è ora completamente a terra. Con mala voglia mi alzo dal posto e chiedo con voce rassegnata: "Ragazzi, chi vuol fare il portiere?"
"Andrò io in porta" risponde subito Pierluigi con tono scanzonato.
Pierluigi, come ho già detto, è il figlio del panettiere di Cenate Sotto. Gioca da terzino destro, ma ha due buoni piedi e si sgancia frequentemente. Ha sempre il sorriso stampato in faccia.
Fino a questo momento i miei giovani allievi hanno subito l'aria pesante che regna dopo il mio battibecco con Francesco, ma ora che la scelta dell'estremo difensore  è fatta i ragazzi riacquistano la loro verve abituale. Ed io mi sento sollevato.
"Ancora una volta i ragazzi daranno tutto sul campo e la sconfitta, quasi certa, non potrà essere imputata né a me né a loro, ma a questo bigolo invidioso che sta guidando" concludo la mia riflessione.
Finalmente il pulmino giunge all'impianto sportivo n° 2 di Albino. I nostri avversari sono già negli spogliatoi a cambiarsi.
Dopo il solito cambio di indumenti e riscaldamento dei muscoli, le due squadre entrano sul rettangolo di gioco agli ordini dell'arbitro.
I cenatesi scherzano e io, per la prima volta dalla partenza del paese, sorrido e scrollando la testa penso: "Sono i soliti incoscienti, ma mi ricorderò sempre di questa fantastica squadra".
La partita ha inizio e i miei ragazzi, abbandonata l'ilarità, assumono un tono spavaldo, imponendo il nostro gioco agli avversari.
"Il primo tiro in porta dell'Alzano sarà gol" rifletto con pessimismo. Oggi il mio bicchiere è sempre mezzo vuoto.
Invece la squadra pressa gli alzanesi nella loro metà campo e il loro allenatore si sgola nel richiamare i suoi giocatori, che non riescono a costruire un'azione offensiva.
Pierluigi, portiere improvvisato, nel primo tempo para due facili tiri dalla distanza, mentre il portiere alzanese riesce a tenere inviolata la sua porta con interventi strepitosi.
Verso la fine del 1° tempo Mirchino, palla al piede,  parte da metà campo, dribbla uno, due, tre avversari e si presenta velocissimo in area di rigore.
Il numero uno alzanese, superato con una finta dall'avversario, lo abbatte per non subire gol, mentre il pallone oltrepassa la linea di fondo. E' un rigore  grande come una casa, come si suol dire nel gergo calcistico.
Tutti, giocatori e spettatori, si aspettano il fischio che interrompa il gioco, ma l'arbitro fa cenno di riprendere  con una rimessa da fondo campo.
Apriti cielo! Paonazzo di rabbia, impreco sotto voce contro l'uomo in nero, inconsciamente frenato dalla dolorosa esperienza sul campo della Virescit: "bastardo e corrotto: vuol far vincere l'Alzano! E' sempre la solita storia: i più deboli devono soccombere".
Ancora pochi minuti di gioco e l'arbitro fischia la fine del 1° tempo.
Negli spogliatoi i miei ragazzi si lamentano: "Mister , siamo alle solite. Vogliono farci perdere".
"Tranquilli, ragazzi. Continuate a giocare  come nel 1° tempo e vinceremo la partita. In fin dei conti, tranne l'episodio del rigore negatoci, l'arbitro non è scarso" li rincuoro.
Ritornati sul terreno di gioco, il Cenate riprende in mano le redini del gioco ed in un'azione travolgente a dieci minuti dalla fine della partita Stefano irrompe in area avversaria e il libero alzanese lo sgambetta per frenarne la corsa.
Questa volta l'arbitro fischia il rigore.
Stefano si rialza e, calmo e concentrato, piazza il pallone sul dischetto del rigore. Al fischio del direttore di gara, dopo una breve rincorsa, tira alla sinistra del portiere, che si tuffa invece nella parte opposta. Gol.
I miei ragazzi esplodono in grida  entusiastiche e, saltando addosso al compagno, fanno mucchio.
Invece l'allenatore avversario inveisce contro l'arbitro, reo di aver concesso un rigore discutibile.
"Taci! Hai le fette di salame sugli occhi - lo apostrofo - e non sei obiettivo. Già nel 1° tempo l'arbitro ci ha negato un sacrosanto rigore".
Riprende il gioco e gli alzanesi cercano di raddrizzare la partita e si gettano a testa bassa all'attacco, ma Pierluigi non è mai impegnato in parate difficili, poiché i compagni sono implacabili a stroncare  le offensive avversarie.
A due minuti dalla fine della partita, Paolino intercetta un passaggio degli avversari e, dopo aver dribblato il suo controllore, si invola verso l'area alzanese e trafigge il portiere con un delizioso pallonetto. Pochi attimi dopo la rimessa in gioco il triplice fischio dell'arbitro lacera l'aria.
A testa bassa gli alzanesi rientrano negli spogliatoi, mentre i cenatesi sono come fuochi d'artificio, tanta è la loro contentezza.
Francesco mi avvicina e con voce melliflua mi dice: "Ha visto? Non bisogna mai drammatizzare un banale contrattempo".
"Stronzo, ti è andata male questa volta" penso soddisfatto e, senza rispondere, mi mescolo con i miei ragazzi festanti. 

                                    continua 


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