mercoledì 12 luglio 2023

SERGIO E IL CALCIO. L'allenatore. Francesco, una persona enigmatica

 




Inizia il campionato e fioccano le vittorie. I ragazzi sono scatenati anche in partita e per gli avversari sono dolori.
In panchina sono elettrizzato, trasmettendo altra carica ai giocatori: è come gettare benzina sul fuoco.
Prendiamo la testa della classifica nella prima giornata di campionato e la manteniamo fino alla fine. L'unica sconfitta che subiamo è a  Entratico, il paese di Mirchino.
In quella partita Giovanni, il centravanti, ha sbagliato cinque occasioni da rete e così abbiamo perso per 0 - 1.
Giovanni è un pazzoide, capace di partire a razzo da metà campo, dribblare tre avversari e scaricare la palla in rete. Altre volte, invece, con la sfera tra i piedi a un metro dalla linea di porta riesce incredibilmente a tirare sopra la traversa.
Mirchino ha perso la timidezza dei mesi passati e ora  mostra un carattere allegro, sempre pronto allo scherzo. In campo è un folletto dal dribbling ubriacante: spesso il suo avversario di turno esce stordito dal terreno di gioco, pensando di aver giocato contro un'anguilla.
Un altro ragazzino molto sveglio è Paolino, un mancino, che dirige le operazioni in mezzo al campo. Figlio del panettiere di Cenate Sopra, forma con Mirchino una coppia molto affiatata in campo e anche fuori. I due sono una fonte inesauribile di trovate, che alcune volte mettono in crisi la mia pazienza.
I risultati positivi della squadra mi hanno abituato troppo bene e addirittura ho pianto dopo la sconfitta di Entratico. Ma io sono molto emotivo.
Per le finali provinciali, alle quali accedono  le squadre vincitrici degli otto gironi CSI, Francesco mi ha promesso il prestito di Stefano, un ragazzo della stessa età di Mirchino, che gioca da centravanti già nella squadra dei giovanissimi, data la sua bravura.
Frequentando quasi quotidianamente Francesco, incomincio  a capire la sua personalità.
L'uomo è il factotum della piccola società del Cenate Sotto. Oltre ad essere il direttore tecnico e l'allenatore dei pulcini e dei giovanissimi si occupa anche dei tesseramenti presso il CSI e la FIGC. Inoltre, come osservatore dell'Atalanta, cerca di far entrare nel vivaio della Dea i ragazzi più promettenti  e in caso di rifiuto nei vivai di altre società professionistiche.
E' insomma il re incontrastato e ossequiato da tutti e molti genitori dei ragazzi lo invitano  a cena, con la speranza che abbia un occhio di riguardo per i loro figlioli. 
Terminiamo il campionato con cinque punti di vantaggio sulla seconda classificata ed ora ci aspetta la fase finale, che laureerà la squadra campione provinciale.
Come non pensare al campionato di due anni fa? La vita è proprio imprevedibile e quel Signore dall'alto si diverte a creare situazioni antitetiche, lasciando incredule le persone.
"Aspettiamo i nuovi eventi" rifletto fiducioso, poiché del domani non c'è certezza.
A giorni il CSI comunicherà il calendario della fase finale ed io chiedo a Francesco se ha effettuato il tesseramento di Stefano per poterlo utilizzare. Mi risponde che è trascorso il termine per poterlo fare e il ragazzo non è stato tesserato e che quindi non può giocare.
"Sono mesi che le chiedo di tesserarlo e lei mi risponde che è scaduto il termine per effettuare  questa semplice pratica burocratica" rispondo stizzito.
E' un colpo basso, che mi fa aprire gli occhi sulla personalità del factotum della società. 
Collegando tanti piccoli fatti, che prima mi erano passati inosservati per la grande stima collettiva goduta da Francesco, mi sorge il dubbio che sia geloso del successo degli altri. A Cenate Sotto,  mi sembra di aver capito, è il solo ad aver vinto dei titoli provinciali e quindi potrebbe anche non gradire che la squadra guidata da me vinca il titolo, considerando il fatto che la stessa formazione l'anno scorso ha giocato un campionato anonimo.
Inizia la fase provinciale e superiamo con facilità i quarti di finale, nonostante la mancanza di Stefano. Il direttore tecnico è presente alla partita.
Il dubbio è avvalorato dal fatto che nella successiva settimana non assiste ai nostri allenamenti e neppure alla partita di semifinale.
Sono arrabbiato per questa condotta e, quando lo incontrerò, gli farò le mie rimostranze.
La semifinale va male. La squadra si porta in vantaggio per 2-0 nel primo tempo, ma subisce la rimonta degli avversari. E' un'amara sconfitta per 2-3. Giovanni spreca verso la fine della competizione una facile occasione per segnare  e questo contribuisce ad aumentare il rimpianto per non aver avuto a disposizione Stefano.
Ormai la stagione agonistica sta volgendo al termine e la squadra partecipa ad un quadrangolare a Gorlago, il paese di Francesco.
I miei ragazzi vincono facilmente la prima partita contro la squadra di casa e trionfano in finale battendo per 6 - 1 il Trescore. Anche Stefano  ha fatto parte della squadra, segnando cinque gol nelle due partite.
Alla premiazione i miei giocatori mi afferrano e mi gettano in aria alcune volte, riprendendomi al volo prima che tocchi terra. E' un gesto di gioia attraverso il quale manifestano la loro stima nei miei confronti.
Alla competizione non manca neppure Francesco, al quale i dirigenti di  Gorlago dispensano grandi complimenti.
La gioia della vittoria non mitiga la mia amarezza per la sconfitta nella semifinale. Anzi, avendo visto come Stefano ha giocato, l'amarezza si è tramutata in rabbia.
Una sera di giugno, al termine dell'ultimo allenamento dell'annata calcistica, mi sfogo fuori degli spogliatoi con Francesco alla presenza di genitori e dirigenti. Lo accuso apertamente di avermi ostacolato con il mancato tesseramento di Stefano.
Il direttore tecnico non si aspetta questa pubblica contestazione e, abituato ad essere ossequiato, non sa difendersi.
Dopo lo sfogo me ne vado con la faccia rabbuiata. E' il mio tipico modo di agire. Quando sono convinto di essere dalla parte della ragione, manifesto senza remore e in modo deciso le mie convinzioni senza badare alle possibili conseguenze.
Non succede nulla. Un mese dopo sono confermato alla guida della stessa squadra, che disputerà il campionato FIGC nella categoria "giovanissimi eccellenza".

                                      continua





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