lunedì 10 luglio 2023

DON CAMILLO. Pellegrinaggio al santuario della Cornabusa

 



FONTE: Notiziario parrocchiale settimanale Albegno e dintorni.

Venerdì 2 giugno, alle 3 del mattino, ci siamo ritrovati sul sagrato.
Eravamo un piccolo gruppo di 7. Però la bella novità che si è ripetuta anche questa volta, anzi, si è rafforzata, è stata la presenza di Alessia (13 anni) che aveva già partecipato al pellegrinaggio del Perello il 1° maggio scorso, e di Sara sua coetanea, una nuova entrata: 2 belle promesse del cammino che mi fanno sperare che il gruppo di pellegrini camminatori possa durare nel futuro. Tanto più che Alessia si è fatta regalare dal nonno Piero l'equipaggiamento del camminatore.
La giornata si è svolta senza intoppi. Il tempo ci è stato favorevole nonostante le previsioni di variabilità.
L'unico nemico è stato il sonno che, soprattutto dalle 3 alle 6 attanaglia il cuore con ripercussioni su tutto il resto.
Però, il puntuale servizio di appoggio di Beppe e Fiore con tazzine di caffè, di the e biscotti farciti di gustosa energia, ci ha mantenuti perfettamente in carreggiata.
Siamo arrivati alla Cornabusa prima del previsto, alle ore 9.20. Così abbiamo avuto tutto il tempo di rilassarci e di visitare, con la guida del posto, il museo del santuario e di ascoltarne la storia che ha origini antiche.
Verso le 10.00 ci hanno raggiunto alcuni parrocchiani arrivati con il pulmino dell'oratorio e con mezzi propri.
Dopo la S. Messa celebrata alle 11.00, e il pranzo per alcuni al sacco, per altri al ristorante del santuario, abbiamo recitato il S. Rosario e siamo rientrati a casa.
Perché continuo a proporre queste esperienze di cammino anche se vedo che le adesioni vanno calando  di anno in anno?
Perché credo nella capacità aggregativa ed educativa del cammino; perché so che fa bene al corpo e allo spirito; perché è un simbolo eloquente della vita con tutte le sue varianti di fatica e di soddisfazioni; di imprevisti e di contrattempi; di scoraggiamenti e di riprese; di pause  e di ripartenze; di solitudini e di solidarietà... il tutto alimentato e coordinato dall'obiettivo di raggiungere  una meta significativa e importante che dà un senso a quanto si sta facendo.
Nel cammino, inoltre, ti misuri con te stesso; con la tua capacità  di portare a termine ciò che hai intrapreso; con la tua disponibilità a valorizzare l'essenziale; con la tua carica di solidarietà.
Il pellegrinaggio, oltre a tutto questo che fa parte di ogni cammino significativo, avendo come obiettivo una meta religiosa, aiuta a riflettere sul senso della vita, e a scoprire o riscoprire che la nostra meta è Dio: fare esperienza diretta di Lui.
Certo, sarebbe meglio organizzare esperienze simili di giorno. La scelta di partire di notte è obbligata dal fatto di avere solo una giornata a disposizione per poter celebrare la S. Messa in mattinata e avere tempo per stare insieme per il pranzo: due momenti importanti di queste esperienze.
La mia speranza è quella di non restare  da solo, continuerò a tener viva questa proposta almeno fino a quando la Provvidenza me ne darà la forza...con l'auto-augurio che sia fino ai 99 anni.

                                           don Camillo

CAMMINARE LA VITA

Cammina, cammina su strade asfaltate;
percorri sentieri scoscesi e sconnessi;
attraversa foreste e campagne assolate
da solo o insieme ad amici indefessi.

Quando subentra stanchezza o paura
pensa alla meta che ti ha motivato.
Nessuna fatica sarà così dura
se ami davvero ciò che hai progettato.

Cammina pensando che il percorso che affronti
è come la vita che scorre nei giorni;
varianti e imprevisti son lì sempre pronti,
non sempre son brezze, a volte son forni.

Però quando arrivi alla meta sognata
la gioia di essere rimasto fedele
è come stringere al petto la bimba neonata
per una mamma segnata da un parto crudele.

                                      don Camillo






Nessun commento: