mercoledì 19 aprile 2023

STORIE DI VITA DI ZANDOBBIO. I "castich" BARCELLA. 3




 

Non da meno fu il fratello Luigi, che nello stesso periodo combattè nella colonna d'attacco formata da 63 sciatori e guidata da Attilio Calvi, con i sottotenenti Pagani e Salvadori, prendendo parte a numerose battaglie: da Cresta Croce, al Dosson di Genova, al Monte Fumo. 

Anni terribili, di morte e di pianto, lontani dagli affetti e dalla famiglia. 

Il ritorno a casa sancì  l'inizio di una vita tranquilla, lontana dall'esercito e dalle armi, nella ritrovata stabilità economica e finanziaria.

I ricordi della guerra erano la parte più avvincente delle storie che i due eroi raccontavano a figli e nipoti, sempre desiderosi di ascoltare tutte le loro avventure.

"Erano uomini eccezionali zio Luigi e zio Angelo. Mi dispiace averli conosciuti per così poco tempo, e tanti anni fa".

I due fratelli erano i primi di sette figli nati  dall'unione  di Luigi Barcella e Lucia Valli. Oltre a loro, la storia deve molto anche alla sorella minore Maria Assunta, diventata suora con il nome di Anastasia.

La donna durante la seconda guerra mondiale diede rifugio a numerosi ebrei, salvando molte vite, venendo punita severamente con un esilio durato lunghi anni.
La memoria storica di questa grande fmiglia è affidata all'unica supestite Cleonice, la sorella più piccola, che ha compiuto cento anni nel 1998 ed è ospite di una casa di riposo a Casazza.
Oggi i discendenti sono tanti, forse più di cento. Soltanto alcuni vivono a Zandobbio, molti si sono trasferiti altrove, continuaando l'attività paterna di muratore e costruttore. Da sempre sono conosciuti con il nomigliolo di "Castich", cioè di "castigo", ad indicare persone tenaci ed ostinate, capaci di arrivare fino in fondo, senza lasciare nulla di incompiuto, in nome di una caparbietà forse di altri tempi.

Si dice che l'appellativo sia stato affibbiato al padre dei due fratelli, che alla fine dell'Ottocento si occupava di compravendita di bestiame. 

L'uomo, in trattative  per l'acquisto di un vitello, non cedeva di un passo sul costo dell'animale e costringeva i proprietari a scendere al prezzo da lui proposto, dopo estenuanti discussioni.

"Gente forte i Barcella - sorridono gli eredi - sarà per questo che gli Austriaci durante la guerra ne avevano una gran paura".


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