martedì 6 settembre 2022

VIVERE INSIEME. Comprare è facile, anche troppo

 

FONTE: "il venerdì di Repubblica" del 05/08/22.
Articolo: "Comprare è facile, anche troppo" di FEDERICO FORMICA.


La formula del "buy now pay later" (Bnpl, in italiano "compri adesso e paghi dopo") che consente di acquistare a rate anche prodotti da poche centinaia  di euro, senza interessi e soprattutto, di ottenere il denaro senza aspettare, sta cominciando a prendere piede anche da noi.
Nel 2021 si stima che l'8 per cento  delle transazioni di ecommerce (a livello europeo) abbia  comportato un prestito di questo tipo (in Italia del 3 per cento).
In apparenza  è un vantaggio per tutti: il venditore ottiene subito il denaro, l'acquirente dispone subito del bene e paga in poche rate (quasi mai oltre le 5) a interessi zero.
L'intermediario è quasi sempre una società di Fintech, che incassa dal venditore una commissione intorno al 5 per cento (anche se le finanziarie più note  sono fuori da questo mercato).
Ma c'è un problema: il Bnpl non è considerato credito al consumo. Di fatto, non è regolato. Significa che "quando un cliente chiede un prestito di questo tipo, nessuno controlla la sua posizione creditizia" spiega Massimiliano Dona, presidente dell'Unione nazionale consumatori, "quindi, se è già troppo esposto, magari perché ha altri due prestiti e un mutuo in corso, nessuno può saperlo". Il rischio è che alcuni consumatori, più o meno consapevolmente, facciano il passo più lungo della gamba.
Eppure l'occasione per regolare il settore c'era: l'Europa sta riformando la direttiva sul credito al consumo ma, a metà luglio, il Parlamento, ha deciso di tenere fuori dalla normativa il Bnpl scatenando le ire del Beuc, che riunisce le principali associazioni di consumatori europee: "Esentare  questi prodotti dalla direttiva equivale a spalancare le porte al sovraindebitamento" dice la direttrice generale Monique Goyens, "perché il  Bnpl non prevede una seria valutazione del credito".
Il rischio è, in parte,  anche per le società che erogano il credito. "Se il cliente non onora il debito, nessuno lo sa perché non c'è alcuna segnalazione alla centrale rischi. Quindi, il giorno successivo, potrebbe tranquillamente ottenere un altro prestito senza che la finanziaria si accorga che, di fatto, quel cliente è già in default" dice Matteo Risi, ricercatore dell'osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano.
Un rischio, comunque, ben calcolato: per un cattivo pagatore ce ne sono molti altri in regola, ecco perché le società intermediarie sono tutt'altro che preoccupate.


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