giovedì 29 settembre 2022

SERGIO. Racconti. Le due tedesche

 



Sono davanti  all'ostello YOUTH, che si trova in centro di Bolzano: davanti ha la stazione dei treni e quella dei bus.
Sono stanchissimo e parcheggio Bettina sul marciapiede vicino ad altre moto, non essendoci altre possibilità.
Entro nell'ostello con lo zaino e chiedo alla ragazza della reception se c'è una stanza singola per una notte.
La giovane mi risponde  che l'ostello è tutto occupato. Non mi aspettavo una risposta negativa, perché  in passato io e Rosaria abbiamo sempre trovato posto in ostelli della gioventù all'estero senza prenotazione. Di solito cerco sul web almeno due alternative: questa volta invece non l'ho fatto.
Ho un tuffo al cuore. Come faccio anche se sono solo le 16 a trovare un altro posto in pieno Bolzano?
Chiedo alla ragazza se conosce un albergo. Mi risponde di sì e, mentre sta telefonando, entrano due donne sui cinquant'anni, una bionda e una mora, che si fermano dietro di me in attesa.
La ragazza termina la telefonata e mi dice che anche dall'altra parte non c'è posto.
Sono frastornato ed impaurito e la mia faccia tradisce senz'altro il mio stato d'animo. Cerco di convincere la giovane con parole disperate dicendo che mi basta uno sgabuzzino per passare la notte. La sua risposta è sempre negativa.
Ma ecco intervenire la biondina e si mette a parlare alla ragazza in tedesco. Non capisco nulla del loro colloquio, ma la ragazza dice di sì con la testa.
Allora la biondina rivolge qualche parola alla compagna, che annuisce, e  poi rivolgendosi di nuovo alla giovane fa un segnale di assenso con la testa.
Ora la ragazza si rivolge a me: "Le due signore occupano due stanze, ma sono disposte a dormire insieme per liberare una stanza per te".
Mi brillano gli occhi dalla contentezza , mi avvicino alla biondina e in uno slancio di empatia la bacio sulla guancia, poi guardo la mora e trovo giusto dare anche a lei un bacio.
Ancora una volta il mio angelo custode è intervenuto.
Alla mattina scendo per far colazione: mi aspetta una giornata con 5 passi dolomitici. Sono ben riposato e pieno di entusiasmo. Il mio compagno di viaggio è lontano.
Trovo il locale pieno di giovani che fanno colazione ed io mi siedo ad un tavolo rimasto libero.
Sto consumando la colazione, quando si avvicina una donna sui quarantacinque anni e mi chiede se può sedersi. Acconsento volentieri  desideroso di parlare.
La donna, nel far colazione, mi dice di essere una professoressa, che, insieme alla biondina e alla mora (che siedono ad un altro tavolo e mi guardano sorridendo), stanno accompagnando ventun studenti, all'ultimo anno delle superiori, nella loro ultima gita scolastica.
Finisco colazione, saluto e vado in stanza a prendere lo zaino. Prima di far colazione avevo già controllato Bettina: solo una piccola perdita di olio, ma il livello era ancora nella norma.
Sono le 9 e carico lo zaino sullo scooter e parto.
Dimenticavo una cosa: ieri sera dopo la doccia, ho telefonato a Rosaria e le ho raccontato delle due tedesche. Si è rassicurata, ma l'avevo già chiamata dal passo del Tonale. 


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