martedì 20 settembre 2022

SERGIO. Racconti. Il sogno nel cassetto

 



Da qualche anno avevo un sogno nel cassetto: fare i passi dolomitici in scooter.
A suo tempo avevo stampato anche il percorso preso dal web, ma problemi di salute e la pandemia del Covit mi avevano fatto accantonare il progetto.
Poi a dicembre del 2020 mi diagnosticarono il Parkinson (vedi i post SERGIO. Sono ammalato di Parkinson. 1 del 21/12/2020, SERGIO. Sono ammalato di Parkinson. 2 del 27/12/2020 e SERGIO. Sono ammalato di Parkinson. 3 del 07/01/2021).
Il 2020 è stato un anno tremendo,  in paese mi vedevano camminare un po' sbilenco e domandavano ai miei familiari se avevo qualcosa.
La scoperta del mio male oscuro e la conseguente efficace cura, mi restituirono la voglia di fare.
La mia mente, sempre colma di iniziative in stato di salute, si rimise a funzionare a dovere e così negli ultimi giorni di giugno di quest'anno riprendo in mano la cartelletta dei passi dolomitici e decido di cercare di realizzare quel sogno nel cassetto. Comunico il mio desiderio a Rosaria, Gabriele e Loris e fisso anche la data di partenza: primi giorni di settembre, tempo permettendo. Rosaria è lapidaria: "Tu non vai da nessuna parte con il Parkinson". Gabriele è più possibilista, mentre Loris è contrario. Non ne parliamo più e così trascorre luglio con il suo clima infernale. Io nel frattempo stampo con il pc itinerari presi dal web: mi piace programmare ogni spostamento, pratica che ha permesso a me e a Rosaria di girare in lungo e in largo metropoli come Parigi e Istanbul senza perderci. Rosaria vede e tace.
A metà agosto è in programma la visita di controllo del mio neurologo.
Nel frattempo porto lo scooter HONDA SH 150 I a fare il tagliando: la moto è del  2007 con 46.000 chilometri fatti. Dico al concessionario che vorrei fare i passi dolomitici, per sentire il suo parere. Non mi risponde: forse pensa che sia un pazzo. 
Due anni fa ho fatto lo scambio con Gabriele: io gli ho dato il mio scooter Honda 300, diventato troppo pesante per me, e lui mi ha ceduto lo scooter di cui sopra.
La mattina del  giorno dopo la manutenzione  fatta devo andare a Trescore B., salgo sulla moto e ......... non si accende. Telefono subito al concessionario che mi dice che può essere la batteria o il motorino di avviamento. In questo secondo caso la spesa della riparazione sarebbe eccessiva per il valore della moto: meglio rottamarla.
Cosa faccio? Gabriele mi aveva detto che la batteria era stata cambiata 2 anni fa, ma con il caldo tremendo di quei giorni può essere scoppiata.
Mi metto all'opera, smonto la batteria e la porto dall'elettrauto per un controllo: la batteria risulta totalmente scarica. La lascio per la ricarica e ritorno il giorno dopo. L'elettrauto mi dice che è saltato un elemento della batteria e che quindi deve essere sostituita. Ne compro una nuova e la monto sullo scooter, che parte subito. Problema risolto.
Il giorno successivo manifesto le mie perplessità a Gabriele sulla salute della motoretta in un viaggio così impegnativo.......se si farà.
"Tranquillo papà. In 15 anni non ha mai consumato una goccia d'olio e non ha mai avuto nessun problema".
Mi sento rassicurato, ma c'è sempre lo scoglio del neurologo.
Arriva il giorno della fatidica visita. Rosaria è tranquilla, perché certamente il dottore non permetterà al marito di fare questa pazzia. Anche Gabriele è calmo.
Il neurologo mi chiede come sto e io rispondo bene. Poi mi fa fare alcuni esercizi e dice che sono in buone condizioni.
E' il momento cruciale.
Gabriele dice al dottore che cosa intendo fare e se per lui è fattibile. Risponde che da giovane lui i passi dolomitici li aveva fatti in bicicletta e che io li avrei potuti fare in moto.
Dentro di me canto vittoria, Gabriele sorride, Rosaria è perplessa.
Ritornando a casa, in auto siamo tutti e tre silenziosi. In serata Rosaria comunica a Loris che farò il viaggio.
Ormai mancano poche settimane alla partenza.

 





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