giovedì 4 agosto 2022

STORIE DI VITA DI ZANDOBBIO. Il maestro Pino

 



FONTE: libro "Sul filo dei ricordi...2" ideato e stampato dal GRUPPO PARROCCHIALE PER LA TERZA ETA' di Zandobbio.

IL MAESTRO PINO

Francesco Noris (Franco, ma per tutti il maestro Pino) è nato a Zandobbio il 5 febbraio 1920, da Piero butighér e da Elisa Trapletti. Ricordava con orgoglio di essere stato battezzato personalmente dal vescovo di Bergamo mons. Maria Marelli durante una visita pastorale, come risulta dal suo atto di battesimo nell'archivio parrocchiale.
Conseguita l'abilitazione all'Istituto Magistrale di Imperia-Oneglia in Liguria, si impiegò dapprima in banca presso la Cassa di Risparmio di Trescore, ma ben presto seguì la tradizione di famiglia, da tempo dedita all'insegnamento. Suo nonno, che si chiamava Francesco come lui, era originario di Gandino, era cugino del pittore Ponziano Loverini direttore dell'Accademia Carrara ed era stato segretario comunale e maestro elementare a Zandobbio.  Dopo la promulgazione della legge Coppino del 1877 sull'obbligo scolastico i Comuni erano infatti costretti ad aprire e gestire scuole di base e i segretari comunali svolgevano anche il ruolo di maestri.
Francesco Noris senior vi insegnò fino al 1907, per vent'anni. Anche sua figlia, la zia paterna del maestro Pino, Giuseppina Noris insegnò per 52 anni in paese, come ricorda la lapide che ancora  di conserva presso il cimitero comunale.
Prime sedi di lavoro del maestro Franco Noris sono state Cividino e Cenate Sopra, paesi che il giovane rggiungeva ogni giorno in bicicletta. Poi scelse come sede definitiva Zandobbio, dove insegnò per tutto il resto della sua carriera, preferendola alla più accessibile sede di Trescore.
Il 29 luglio 1943 si sposò con Laura Finazzi, figlia a sua volta di un zandobbiese come Pietro Finazzi, capomastro detto Caposmagia per un caratteristico angioma sulla guancia e membro di una famiglia di costruttori, come il fratello Giacomo. Il viaggio di nozze portò i giovani sposi nientemeno che (si badi bene!) a Boario (a Casì Boèr, come si diceva a quel tempo).
Andato ad abitare a Trescore, Franco Noris curò per decenni anche la gestione del cinema parrocchiale, provvedendo in anni di assenza della televisione, ad una programmazione attenta alle novità dell'epoca ed ai risvolti educativi di questo importante mezzo di comunicazione.
Legato al paese di nascita da tanti rapporti di amicizia, negli stessi anni seguì come contabile e consulente gli sviluppi delle prime imprese, che a Zandobbio si dedicarono alla produzione di granulati e piastrelle.
Degli allievi che ebbe, si occupò non soltanto durante gli anni di scuola, ma spesso li seguì anche quando gli stessi si erano creati una propria famiglia o avevano avviato una propria attività: molti erano infatti quelli che andavano a trovarlo a casa sua per un consiglio o un aiuto.
Negli anni Cinquanta fu richiamato sotto le armi per completare il corso di allievo sottufficiale, interrotto dagli eventi bellici e fu congedato con il grado di sergente maggiore.
Del suo sistema di insegnamento molti ricordano ancora le uscite sul territorio (quando la scuola era un po' più libera e un po' più creativa di oggi) alla ricerca di fossili o alla raccolta di mughetti e di castagne quando era la stagione. Erano anni in cui l'insegnamento non era certo più comodo di oggi, di fronte ad un analfabetismo più diffuso ed a condizioni di povertà spesso impressionanti. Per questo fece spesso parte del Patronato Scolastico e cercò di aiutare gli alunni più disagiati con dotazione di materiali e sussidi. Allo stesso modo si ricordava volentieri di tutti gli scolari che aveva avuto, sia di quelli che avevano frequentato la scuola con grande difficoltà, sia di quelli che, dotati di buone capacità, avevano poi proseguito con profitto gli studi.
Per chi ancora si ricorda, la scuola di Zandobbio era allora situata nell'edificio del Comune, al primo piano, con aule dotate di enormi stufe di terracotta, che d'inverno funzionavano se gli alunni si ricordavano di portare da casa qualche sok: nello stesso edificio abitava la famiglia del vigile-messo comunale e nell'atrio si apriva una specie di spelonca, dove il famigerato Bòles accatastava  montagne di biciclette, che forse non avrebbe aggiustato mai. Questo per dire di un clima e di una condizione che rendevano persino pittoresco l'ambiente di scuola di quei decenni.
Una volta raggiunta la pensione, il maestro Noris si occupò di molte iniziative assistenziali, facendo parte  attivamente per più anni della Conferenza San Vincenzo. E' mancato il 5 dicembre 1995. E' sepolto a Trescore, ma per sua volontà una piccola lapide lo ricorda anche a Zandobbio, vicino alla tomba della sorella Lina Noris e a quella della sua zia Maestra.

   I figli Fernando, Giampietro, Flavio e Isa



il maestro Pino con la classe 5 elem. nel 1980




il maestro Pino con una classe elem. nei primi anni Sessanta






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