"Come è difficile coinvolgerli" mi diceva. "Pensa che ho distribuito casa per casa un centinaio di inviti e soltanto in 8 hanno risposto partecipando al primo incontro".
"Avranno avuto altri impegni" gli ho ribadito io. "Vedrai che la prossima settimana ci saranno tutti". "Ma la delusione più grande" continua il mio amico parroco, "l'ho avuta quando mi hanno detto che il giorno che ho proposto a loro per l'incontro non va bene, perché quel giorno lo riservano per andare con gli amici".
La chiacchierata è andata avanti ancora un po' di tempo su altri argomenti, ma questo mi è rimasto particolarmente presente.
Per un po' di giorni mi è rimbalzata in mente quella indisponiblità a partecipare all'incontro "Ado" nel giorno proposto, perché quel giorno era riservato per andare con gli amici.
Il grillo parlante (favola di Pinocchio) per consolarmi sussurra "non angustiarti, don! Da sempre è così. Gli adolescenti hanno bisogno di incontrarsi con i loro coetanei senza la presenza di un adulto. Han bisogno di sentirsi liberi; di autogestirsi... salvo, poi, ad essere più sottomessi che mai al loro "leader" coetaneo...
E' il solco della vita nel quale gli adolescenti di tutti i tempi si immettono.
Fatica sprecata caro don! Piuttosto che pretendere di cambiare le abitudini bisognerebbe valorizzare questo solco, considerandolo, ad esempio, non un tracciato che obbliga, ma uno scavo fatto dall'aratro per ospitare il seme che a suo tempo maturerà e porterà i suoi frutti buoni.
Devo riconoscere che il grillo parlante non è sciocco. Anzi! Merita davvero tutta quella fama di saggezza che gli è riconosciuta. In pratica mi ha fatto capire che non devo pretendere di portare gli adolescenti dalla mia parte, ma devo essere io ad entrare nella loro parte per arricchirla di tutta quella positività di cui hanno bisogno per crescere creativi e felici.
Ce la farò ad uscire dal mio solco?