FONTE: Avvisi settimanali parrocchia di Albegno.
LETTERA APERTA AI GIOVANI
Carissimo giovane
In occasione della giornata mondiale della gioventù che ricorre ogni anno nella domenica delle palme, ti scrivo per dirti che ti sono vicino. Non so se la cosa ti fa piacere. Nel caso puoi sempre cestinare questo foglio.
Se invece hai la pazienza e il buon animo di continuare la lettura, allora sappi che questo fa piacere anche a me.
Non è solo in questa occasione che penso a te e a tutti i tuoi colleghi di giovinezza; ma è un pensiero costante che mi stimola a cercare un modo per esserti utile.
Il massimo che potrei fare sarebbe quello di creare in te, o di mantenerla viva se già la custodisci, la certezza che il Signore ti vuole bene, qualunque sia la condizione in cui ti trovi, e aspetta solo che tu ti renda conto di lui.
Ma in questi 2 anni e mezzo che sono ad Albegno ho cercato anche di mettere in atto almeno un minimo nel tentativo di mantenere l'Oratorio propositivo e coinvolgente per te (forse non sempre riuscendoci) cercando di far leva sulla disponibilità umana che mi veniva offerta di volta in volta.
Anche l'intervento di sistemazione degli spazi esterni dell'oratorio fa parte di questo impegno e di questa volontà così come quanto ho in mente di proporre per il futuro se la grazia di Dio e la volontà dei parrocchiani mi sosterranno.
Quello che dipende da me cerco di farlo tutto e nel migliore dei modi, nel limite delle mie capacità. Te lo scrivo per dimostrarti che veramente penso a tutti voi giovani.
La cosa che più desidero sarebbe quella di essere considerato da te un buon consigliere o uno a cui puoi rivolgerti quando hai voglia di sfogarti o di confrontarti sui temi che ti stanno a cuore... Però questo rimane fino ad oggi ancorato al condizionale.
Sappi, comunque, che io ci sono, e se non condivido e stigmatizzo questo o quel comportamento, non è perché vi disprezzo, ma perché credo nello straordinario patrimonio che ognuno di voi custodisce dentro, e desidero che diventi esperienza vissuta.
Colgo l'occasione per farti anche gli auguri di una buona e santa Pasqua che ti chiedo di estendere anche a tutta la tua famiglia. Ciao.
In queste rime che seguono ho cercato di esprimere il mio stato d'animo quando penso alla realtà giovanile in genere.
Sono espressione dell'amarezza che provo quando vedo che ci sono giovani tristi, arrabbiati, costantemente polemici e ignari del ricco patrimonio che è la loro identità personale, e della bella storia che possono costruire con queste risorse.
Coglila come espressione della mia volontà di provocare perché da ogni giovane esca decisa tutta la parte migliore che è più e meglio della pioggia primaverile per una terra arida e riarsa dalla siccità.
CUORE IRREQUIETO
Te ne stai spavaldo a fissare il sole
mentre il vento scompiglia i tuoi neri capelli
fermo come chi sa ben cosa vuole
ma ignora d'aver dentro sé dei gioielli.
Dietro una maschera di sicurezza
vedo nascosto uno sguardo smarrito,
un volto segnato da pianto e tristezza,
un grave silenzio che pare un ruggito.
Provo a parlarti con trepida attesa
di una risposta cruda e feroce,
se fosse da altri sarebbe un'offesa,
ma detta da te mi confida una croce.
Forse nessuno ti ha mai istruito
che questa non è la tua vera natura
chè non sei fatto per essere fallito
ma per scoprire l'immensa Premura.
Giri vagando con meta fittizia;
t'illudi di fare un percorso studiato;
ti nutri di sasso quasi fosse primizia;
consideri amico chi ti ha ingannato.
Lascia che il sole ti avvolga e ti baci
dando al tuo volto una tinta robusta;
proteggi i tuoi occhi che di nuovo capaci
scopran la strada che è ripida e angusta.
Il tuo cuore irrequieto si apra al coraggio
della fatica che porta a sudare.
Il vento che sembra scomporti al passaggio
soffierà per sospingere e ti saprà rinfrescare.
don Camillo