giovedì 11 maggio 2017

SCUOLA. Insegnare calligrafia


FONTE: "il venerdì di Repubblica" del 31/03/17.
ARTICOLO: "Basta tablet, l'università ora insegna calligrafia" di NATASCIA RONCHETTI.

E' trascorso oltre mezzo secolo da quando il ministero dell'Istruzione ha depennato la calligrafia dalle materie di studio. E la capacità di scrivere bene a mano, nel Paese che ha inventato nel Quattrocento lo stile italico (il primo corsivo della storia), si è molto ridotta.
La rivoluzione digitale, dicono gli esperti, con l'uso quotidiano di tablet e computer al posto della biro, ha drasticamente impoverito la conoscenza della lingua italiana e la capacità di usare la penna. Così si moltiplicano le iniziative per correre ai ripari.
L'Università di Bologna ha appena varato un piano di formazione, trasversale a tutte le facoltà che, insieme all'insegnamento dell'ortografia, della sintassi e della grammatica, prevede quello della capacità di scrivere manualmente.
E l'associazione Smed, nata nel 2015 per la diffusione del corsivo italico, in collaborazione con l'università Ca' Foscari di Venezia, ha già realizzato due edizioni di un corso rivolto agli insegnanti delle scuole primarie e secondarie, che al pari dei loro alunni rischiano di perdere la manualità.
"Una volta si scrivevano lettere, oggi si mandano mail" dice Gianmario Anselmi, che insegna Letteratura italiana all'Alma Mater. "Nel corso degli anni noi docenti abbiamo notato un  peggioramento dei rendimenti degli studenti dovuto anche alla perdita dell'abitudine di scrivere a mano, che invece aiuta l'apprendimento perché richiede una maggiore riflessione e induce una migliore organizzazione logica dei discorsi".
Numerose ricerche scientifiche confermano ciò che forse già sapeva anche Steve Jobs (il più grande innovatore nella storia del  mondo digitale, all'università scelse di frequentare un corso di calligrafia).
Inoltre l'ateneo americano di Princeton ha scoperto che gli studenti che prendono appunti su carta hanno performance più brillanti dei compagni che annotano le lezioni direttamente su tablet: "Ciò dimostra come la  riscoperta di questa abilità non sia affatto un'operazione nostalgica" spiega Massimo Gonzato, presidente di Smed, che tra i soci annovera, oltre a grafologi e appassionati, anche un'esperta di disturbi dell'apprendimento.
I corsi Smed sono rivolti soprattutto alle maestre dei primi tre anni delle elementari.


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