giovedì 11 maggio 2017

DON CAMILLO. Potare ulivi



FONTE: avvisi settimanali parrocchia di Albegno.

4 GIORNI A POTARE ULIVI

Martedì 18 scorso, subito dopo le feste di Pasqua, sono andato con tre amici di vecchia data a potare ulivi a Scandicci, su uno di quei bei colli che stanno attorno a Firenze, dove c'è un podere con un migliaio circa di ulivi, lasciato in gestione ad una comunità di suore che dedicano la loro vita ad accogliere sacerdoti in difficoltà.
Fino a qualche anno fa erano loro a curare questo podere, aiutate da un volontario del posto.
Col passare degli anni le suore si sono ridotte di numero, il volontario si è ammalato, e sono rimaste solo in 2 (la più giovane di 80 anni). Essendo originaria di Cene, ha mandato qualche anno fa un appello a volontari disponibili ad aiutarla.
L'olio che ricavano da quella tenuta è buono; però gli ulivi richiedono tanto lavoro per arrivare a frutto. Se le suore dovessero avvalersi di braccianti a pagamento, il prodotto non riuscirebbe a coprire le spese.
Un gruppo di volontari ha pensato, così, di regalare a loro ogni anno qualche giorno di lavoro. L'olio ricavato può essere così destinato dalle suore in parte a soddisfare il fabbisogno delle loro comunità, e in parte alla vendita per ricavare qualche soldo utile per la gestione della casa.
Il lavoro è impegnativo sia come orario (10 ore al giorno) sia come entità: su e giù dalle piante con forbici e seghetti, supportati dalle scale...
Ha comunque un fascino particolare: a contatto con la natura, lontano dal telefono, concentrato su un'attività a suo modo creativa perché ogni pianta ha una sua morfologia e richiede un intervento "personalizzato", senza interferenze di altre attività che interrompano o distraggano da quello che si sta facendo, la compagnia allegra e concorde dei colleghi volontari; la gioia ogni sera, prima della cena, di offrire al Signore nella S. Messa la fatica della giornata...
Tutto ha concorso a rendere questi 4 giorni un'occasione di rilassamento e di ricreazione.
Sulle piante, poi, mentre si pota, c'è tutto il tempo per pregare, a volta cantare o fischiare, e...pensare...tanto, arrivando così a cogliere delle sfumature che hanno il sapore della novità pur trattandosi di pensieri di vecchia data.
E' così che ho avuto anche il tempo di formulare in rima questa mia esperienza che dedico ai miei amici potatori ma anche a tutti coloro che hanno la passione di educare se stessi, e la missione di educare gli altri.

POTATORI D'ULIVI

Sono stato a potare gli ulivi
su questi bei colli Toscani
con amici e compagni un po' schivi
ma tenaci e operosi di mani.

M'hanno insegnato a tagliare
quei rami che svettan superbi
belli, se vuoi, da guardare,
ma di frutti nemmeno gli acerbi.

Ma anche i rami più sotto
che hanno perduto vigore
or pagano tristi lo scotto
del loro rassegnato torpore.

Bisogna dar luce alla pianta;
lasciare che il sole la baci;
è solo così che t'incanta
mentre guardandola taci.

Quando tu devi sfrondare
ti sembra di esser crudele;
vorresti ad ogni costo salvare
anche l'aceto col miele.

Ma allora è la pianta a soffrire
spremuta dai tanti succhioni;
rischian così di morire
gli sterili rami e i buoni.

E' questo il coraggio richiesto
a chi vuol crescer e amare:
tagliare il virgulto molesto
è una regola per educare.

                                        Don Camillo







Nessun commento: