FONTE: "il venerdì di Repubblica" del 16/12/16.
ARTICOLO: "C'è uno sbirro che piace agli ultrà (e viceversa)" di PAOLO BERIZZI.
BERGAMO. Potranno gli ultrà avere nostalgia di un poliziotto che li prendeva a calci nel sedere e a manganellate?
La risposta si chiama Elio Carminati: 197 centimetri per 115 kg, il "Gigante Buono" e altri soprannomi meno retorici. Tutti guadagnati sul campo. Dove il campo, qui, sono i cortei e le cariche: dentro e fuori lo stadio di Bergamo.
Ogni tifoseria a Carminati ha affibbiato un nomignolo: "Pilone" (come il gigante del film Porky's) e "Mazinga", per gli atalantini; "Robocop" per i veronesi; "Rambo" per i milanisti. E via così.
Lui che gli ultrà - queste tribù sempre in cerca di adrenalina (e di guai) - li considera, a torto o a ragione, "bravi ragazzi che si fanno prendere la mano". E con cui "bisogna dialogare".
Adesso, a 57 anni, in pensione dopo 30 di servizio alla Squadra mobile di Bergamo, e lunghe giornate di ordine pubblico, scherza un po': "Sicuramente il fisico mi ha aiutato nella mia professione: mi dicevano che incutevo un certo timore...".
Mavà?! "Allo stadio mi occupavo del controllo e della protezione della tifoseria ospite. Dovevo contrastare gli attacchi degli ultrà atalantini. Scortavo gli "altri" dalla stazione fino allo stadio a piedi. E ritorno. Un giorno c'era un plotone di ultrà ad attenderci. Eravamo solo un carabiniere ed io. Due contro tutti. Non sapevamo cosa fare. Dopo un lungo giro arrivammo alle spalle dei bergamaschi. Casco in testa e manganello in mano ci mettemmo a correre tra di loro, urlando. Gli ultrà credettero che ci fosse una carica in arrivo e si sparpagliarono..." racconta Carminati.
L'epopea di "Pilone" - maxi-prototipo dello sbirro di strada, più celebre nelle curve che nei Palazzi - inizia a metà anni '80.
La violenza ultrà dilaga in Italia e Bergamo, che di quell'epoca complicata era un laboratorio: scontri, agguati, sassaiole, lacrimogeni.
Le trasferte coi treni speciali. Zero tessera del tifoso. In mezzo a quel rebelòt - "casino" nel dialetto lombardo - spiccava una sagoma: jeans, giubbino smanicato, casco, manganello (il più possibile a riposo). Eccolo l'Elio in borghese. Come quella volta che salì i gradoni della curva dei tifosi della Fiorentina: avevano forzato la porta di un magazzino per provare a munirsi di pale e picconi.
"Pilone" si aprì un varco nel settore: da solo. Raggiunse gli ultrà e, come un padre che punisce i figli, li prese e calci nel sedere.
Sbirro a chi? è il titolo del libro (edito da Bolis) che Carminati - ex garzone, ex operaio, ex bagnino, ex infermiere - ha scritto (con il giornalista Federico Biffignandi) per raccontare se stesso e i suoi mondi: gli ultrà, certo.
Ma non solo: anche gli operai di cui è stato collega ("che imbarazzo fare l'ordine pubblico con davanti chi ha perso il lavoro"), e poi rapinatori, banditi, spacciatori, assassini, suicidi sventati e assassini catturati.
"L'uso della forza è l'estrema ratio. E comunque pagano sempre in modo spropositato gli ultrà, quasi mai l'agente che sbaglia".
Sarà anche per questo che a Bergamo, dopo oltre due decenni passati a fare "guardie e ladri", di "Pilone" gli ultrà hanno nostalgia.
Ecco il messaggio che gli hanno dedicato sulla fanzine Sostieni la Curva: "Non avremmo mai pensato di rimpiangerti. Sei stato il nostro incubo. Siamo stati scorretti con te, ma ora che sei in pensione vogliamo ringraziarti per la tua grande umanità".
L'epopea di "Pilone" - maxi-prototipo dello sbirro di strada, più celebre nelle curve che nei Palazzi - inizia a metà anni '80.
La violenza ultrà dilaga in Italia e Bergamo, che di quell'epoca complicata era un laboratorio: scontri, agguati, sassaiole, lacrimogeni.
Le trasferte coi treni speciali. Zero tessera del tifoso. In mezzo a quel rebelòt - "casino" nel dialetto lombardo - spiccava una sagoma: jeans, giubbino smanicato, casco, manganello (il più possibile a riposo). Eccolo l'Elio in borghese. Come quella volta che salì i gradoni della curva dei tifosi della Fiorentina: avevano forzato la porta di un magazzino per provare a munirsi di pale e picconi.
"Pilone" si aprì un varco nel settore: da solo. Raggiunse gli ultrà e, come un padre che punisce i figli, li prese e calci nel sedere.
Sbirro a chi? è il titolo del libro (edito da Bolis) che Carminati - ex garzone, ex operaio, ex bagnino, ex infermiere - ha scritto (con il giornalista Federico Biffignandi) per raccontare se stesso e i suoi mondi: gli ultrà, certo.
Ma non solo: anche gli operai di cui è stato collega ("che imbarazzo fare l'ordine pubblico con davanti chi ha perso il lavoro"), e poi rapinatori, banditi, spacciatori, assassini, suicidi sventati e assassini catturati.
"L'uso della forza è l'estrema ratio. E comunque pagano sempre in modo spropositato gli ultrà, quasi mai l'agente che sbaglia".
Sarà anche per questo che a Bergamo, dopo oltre due decenni passati a fare "guardie e ladri", di "Pilone" gli ultrà hanno nostalgia.
Ecco il messaggio che gli hanno dedicato sulla fanzine Sostieni la Curva: "Non avremmo mai pensato di rimpiangerti. Sei stato il nostro incubo. Siamo stati scorretti con te, ma ora che sei in pensione vogliamo ringraziarti per la tua grande umanità".