FONTE: libro "SCEGLI LA VITA" di YVES BOULVIN - ANNE VILLEMIN.
EDITO da EDIZIONI MESSAGGERO PADOVA.
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Abbiamo tutti delle ferite. Accettare di vederle è la via dell'umiltà.
Le mie ferite sono presenti nelle mie reazioni emotive eccessive, nelle mie tensioni, nelle mie fatiche improvvise, negli incidenti che accumulo, nelle mie somatizzazioni, nei transfert che faccio, nelle mie idee fisse, nelle mie continue insoddisfazioni, nella diffidenza che nutro verso tutti, nella mia loquacità o nel mio mutismo, nei miei irrigidimenti, nei ripiegamenti su me stesso, nei giudizi che emetto su me stesso e sugli altri, nelle mie aggressività, nelle mie fughe, nella mia brama di possesso, nelle mie compensazioni, nei miei eccessi, nei giochi psicologici cui mi abbandono (persecutore, salvatore, vittima), ecc.
La vita psichica si traduce in un'alternanza di stati di eccitazione e depressione, di felicità esorbitante e infelicità assoluta.
La depressione significa che la vita psichica ha preso il sopravvento sull'essere profondo. Mi eccito, mi entusiasmo e poi crollo.
Quando sono nel mio essere, nel mio nocciolo centrale, là dove c'è continuamente Dio, sono felice. Ciò non significa che, una volta scoperto quel luogo dentro di me, la mia vita diventi immediatamente facile ; significa solo che conosco un modo di vivere completamente diverso dal quello del mio psichismo. Non posso prescindere totalmente dal mio psichismo, ma, quando sono afflitto, so di poterne uscire, perché ho conosciuto quella parte di me nella quale sono già nella pace e nella gioia.
Le mie ferite sono presenti nelle mie reazioni emotive eccessive, nelle mie tensioni, nelle mie fatiche improvvise, negli incidenti che accumulo, nelle mie somatizzazioni, nei transfert che faccio, nelle mie idee fisse, nelle mie continue insoddisfazioni, nella diffidenza che nutro verso tutti, nella mia loquacità o nel mio mutismo, nei miei irrigidimenti, nei ripiegamenti su me stesso, nei giudizi che emetto su me stesso e sugli altri, nelle mie aggressività, nelle mie fughe, nella mia brama di possesso, nelle mie compensazioni, nei miei eccessi, nei giochi psicologici cui mi abbandono (persecutore, salvatore, vittima), ecc.
La vita psichica si traduce in un'alternanza di stati di eccitazione e depressione, di felicità esorbitante e infelicità assoluta.
La depressione significa che la vita psichica ha preso il sopravvento sull'essere profondo. Mi eccito, mi entusiasmo e poi crollo.
Quando sono nel mio essere, nel mio nocciolo centrale, là dove c'è continuamente Dio, sono felice. Ciò non significa che, una volta scoperto quel luogo dentro di me, la mia vita diventi immediatamente facile ; significa solo che conosco un modo di vivere completamente diverso dal quello del mio psichismo. Non posso prescindere totalmente dal mio psichismo, ma, quando sono afflitto, so di poterne uscire, perché ho conosciuto quella parte di me nella quale sono già nella pace e nella gioia.
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