Eh sì, il cosiddetto Mal d'Africa esiste.
Il 1° Agosto siamo partiti alla volta del Continente nero, abbiamo volato tutta la notte e il giorno dopo siamo arrivati in Ghana, precisamente a Saboba, a nord, vicino al confine col Togo.
Il viaggio è stato piuttosto lungo ma necessario per entrare passo dopo passo in quella realtà.
Abbiamo visitato il mercato a Tamale che ha decisamente scombussolato i miei schemi mentali..
Sì, sapevo della povertà, sapevo della miseria, della sporcizia...
Sapevo dei bimbi col pancione o delle donne con pesantissimi carichi sulla testa..
Sapevo che i ritmi delle loro giornate sono diversi..
Ma sapere è diverso da vedere, che è diverso da capire..
Sono serviti alcuni giorni per interiorizzare l'impatto con l'Africa.
Siamo poi arrivati a Saboba, dove negli anni i volontari di Health-Aid Onlus hanno costruito una casa per i volontari e una clinica per la visita dei pazienti.
Durante le settimane pian piano abbiamo cercato di collaborare con gli abitanti di Saboba per riuscire a raggiungere obiettivi comuni, cercando di capire le loro usanze, costumi, significati sia a livello sanitario che quotidiano.
Le attività comprendevano il Mini-club con i bellissimi bambini, lo Youth-club che aveva lo scopo di far apprendere ai ragazzi argomenti medici per poter poi essere a loro volta una sorta di insegnanti nelle scuole; la clinica dove venivano visitati giornalmente i pazienti, il progetto di microcredito, medicazioni, prevenzione nei villaggi del distretto, ecografie, e altre attività che prevedevano collaborazione tra noi e il fantastico staff locale.
Quando tornata a casa mi chiedevano di raccontare mi trovavo un po' spaesata, ma lo ero di più quando mi chiedevano: "In cosa ti ha cambiato questa esperienza? Cosa ti ha insegnato?"
Il primo mese di rientro, come per moltissimi altri volontari, è stato difficilissimo!
Non capivo, non riuscivo a pensare.. non lo so!
Penso però che il cambiamento non avvenga in una notte.
Penso che il vissuto cresca in te poco alla volta, come un piccolo seme di fiore che mette le radici..
Non sboccia subito, all'improvviso.. ma ha bisogno di tempo e cura per fiorire piano piano.
Probabilmente sbaglio, ma credo che le immagini, le emozioni, le sensazioni, le risate e i pianti, abbiano bisogno di tempo per essere compresi a fondo, per non lasciar sfuggire nessun dettaglio.
Dopo ormai tre mesi dall'esperienza (mesi che sono volati velocissimamente) ci sono ancora un'infinità di immagini, ricordi, sensazioni che ritornano in mente come la successione di un fotomontaggio:
il paesaggio africano, la terra rossa, la pioggia, il caldo.. le biciclette e le moto.. tutte le attività svolte dai volontari con il 100% dell'impegno.. le difficoltà di comunicare in inglese.. la fantastica convivenza coi volontari, o meglio, con gli amici e compagni di avventura.. le risate quotidiane, la condivisione, il confronto, il silenzio.. il calore e l'affetto incondizionato del popolo africano.. il modo di guardare e osservare le piccole cose.. il sorridere e il ridere.. l'allegria dei bimbi e il loro trasmettere affetto..
Ognuno, da questa esperienza, porta a casa, nel cuore, qualcosa di diverso..
Spero che le cose vissute rimangano nei miei giorni, così da lasciarsi continuamente provocare, interrogare, stimolare dalle situazioni quotidiane, per capire quanto siamo fortunati.
"A chi partecipa, a chi si spende,
a chi regala sorrisi, a chi fa sorridere,
a chi aiuta, a chi si lascia aiutare,
a chi sa cosa fare della vita e a chi non lo sa ancora,
a chi si mette in gioco,
a chi anche solo per un attimo si dona,
a chi ha dato tanto e ricevuto di più ancora,
a chi ha permesso tutto questo e a chi lo permetterà: GRAZIE" Cit.
Silvia
Probabilmente sbaglio, ma credo che le immagini, le emozioni, le sensazioni, le risate e i pianti, abbiano bisogno di tempo per essere compresi a fondo, per non lasciar sfuggire nessun dettaglio.
Dopo ormai tre mesi dall'esperienza (mesi che sono volati velocissimamente) ci sono ancora un'infinità di immagini, ricordi, sensazioni che ritornano in mente come la successione di un fotomontaggio:
il paesaggio africano, la terra rossa, la pioggia, il caldo.. le biciclette e le moto.. tutte le attività svolte dai volontari con il 100% dell'impegno.. le difficoltà di comunicare in inglese.. la fantastica convivenza coi volontari, o meglio, con gli amici e compagni di avventura.. le risate quotidiane, la condivisione, il confronto, il silenzio.. il calore e l'affetto incondizionato del popolo africano.. il modo di guardare e osservare le piccole cose.. il sorridere e il ridere.. l'allegria dei bimbi e il loro trasmettere affetto..
Ognuno, da questa esperienza, porta a casa, nel cuore, qualcosa di diverso..
Spero che le cose vissute rimangano nei miei giorni, così da lasciarsi continuamente provocare, interrogare, stimolare dalle situazioni quotidiane, per capire quanto siamo fortunati.
"A chi partecipa, a chi si spende,
a chi regala sorrisi, a chi fa sorridere,
a chi aiuta, a chi si lascia aiutare,
a chi sa cosa fare della vita e a chi non lo sa ancora,
a chi si mette in gioco,
a chi anche solo per un attimo si dona,
a chi ha dato tanto e ricevuto di più ancora,
a chi ha permesso tutto questo e a chi lo permetterà: GRAZIE" Cit.
Silvia
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