giovedì 21 gennaio 2016

DON CAMILLO. ...........e per casa un parcheggio





FONTE: avvisi settimanali della parrocchia di Cene.


...........E PER CASA UN PARCHEGGIO

Qualche giorno fa è venuta da me una giovane rumena per chiedere aiuto.
Parlando con lei del più e del meno nell'intento di conoscere un po' la sua situazione, mi ha detto, tra le altre cose, che alloggiava all'aperto nel parcheggio della Malpensata.
Convinto che fosse una "trovata" per commuovermi e spillarmi qualche euro in più, le ho detto: "una delle prossime sere mi recherò in quel parcheggio per vedere se mi racconti la verità". Sono stato di parola. Sono andato con una catechista in quel parcheggio e......sono rimasto scioccato. Ho trovato un gruppo di una quarantina di persone di ogni età accampate alla bell'e meglio, chi sdraiato su giacigli di fortuna tra un'auto e l'altra, chi accovacciato in  macchina chi in piedi a fare gruppo, credo per rendere meno lunga la notte.
Mi sono avvicinato a chi mi stava squadrando, e ho chiesto se tra di loro ci fosse una certa Anna (così mi ha detto che si chiamava la ragazza rumena che era venuta da me).
Vedendo che stavo parlando con una di loro, pian piano si sono avvicinate altre persone, e in breve tutti sono venuti a sapere che cercavo Anna. Lì per lì non ho capito se la conoscessero veramente. A più riprese mi domandavano se questo o quel particolare corrispondeva alla persona che cercavo.
Mi sono reso conto che la cosa più importante per me in quel momento non era più verificare se Anna era una di loro e si trovava in quel parcheggio, ma era di parlare con quelle persone che, senza conoscermi, mi avevano fatto entrare "in casa loro".
"Da dove venite?", "Perché avete lasciato il vostro paese?", "Come fate a dormire qui ai quattro venti con il freddo che fa e la nebbia che vi entra nelle ossa?".
"E se piove?"
"E per mangiare?"
La loro disponibilità mi incoraggiava a fare domande a raffica come succede ai bambini quando si trovano davanti a qualche novità.
Inevitabile anche una loro richiesta: "hai qualcosa da darci?. Avevo con me solo 25,00 €.
Sono tornato in quel parcheggio qualche sera dopo. Questa volta c'era anche Anna. E' stata lei a riconoscermi nella luce fioca dei lampioni: "hai visto che non ti ho detto bugie?"
Avevo portato un po' di vestiti che sono andati a ruba. A quelli che sono rimasti senza ho promesso che sarei tornato con altri vestiti.
Altra scena di assalto alla diligenza; e ancora quelli meno svelti restano a mani vuote.
"Non portare più vestiti" mi dice uno di loro "perché sono sempre i più furbi che li prendono; se volete portate invece qualcosa di caldo da bere ..... quello può arrivare a tutti....."
Di fronte a tanta miseria mi sento impotente. Ma anche rifletto e mi dico: quanto sono fortunato ad avere una casa e tutto il necessario per vivere con dignità!

                                     d. Camillo

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