giovedì 28 gennaio 2016

FILM. DEEPHAN una nuova vita


DHEEPAN
UNA NUOVA VITA
PALMA D'ORO FESTIVAL DI CANNES


Diretto da Jacques Audiard, attori Jesuthasan Antonythasan, Kalieaswari Srinivasan, Vincent Rottiers, Marc Zinga, Claudine Vinasithamby.

Ora che il film vincitore del 68° edizione di Cannes arriva nelle nostre sale, anche lo spettatore italiano potrà dire la sua sulle polemiche che accompagnarono la Palma d'oro assegnatagli dalla giuria dei fratelli Coen. 
A legittimarle fu almeno in apparenza il soggetto, che secondo alcuni rimanda ai film di giustizia privata in voga negli anni 70, con relativo sottofondo reazionario declinato in cinema di genere (la serie del Giustiziere della notte, per intenderci).
Il protagonista si chiama Dheepan ed è un profugo dello Sri Lanka, dove è stato soldato nelle tigri Tamil durante la guerra civile. Per poter espatriare l'uomo simula di costituire una famiglia con la giovane Yalini, che è più una rifugiata economica, e l'orfana di nove anni Illayaal. Dopo l'arrivo in Francia Dheepan fa il venditore ambulante di gadget miserandi, poi ottiene un posto di guardiano in un complesso di condomini della periferia di Parigi, dove si trasferisce con la finta famiglia.
Luogo e mestiere umili che però gli sembrano un angolo di paradiso, l'occasione di cominciare una nuova vita. E invece la banlieue è infestata da gang di spacciatori violenti in lotta tra loro, che ne fanno una diversa ma assai pericolosa zona di guerra.
Tra Deephan e Yalini sboccia  un'inattesa storia d'amore, mentre la bambina "adottata" per interesse somiglia sempre più a una figlia. Per difendere quel che ha conquistato, l'uomo tenta prima di recintare uno spazio protetto, ma inutilmente. Allora in lui si risveglia l'antico soldato, che impugna le armi per difendere sé e le persone amate.
"Deephan" è un film costruito in maniera insolita, articolando un finale violento intorno a una bella storia d'amore e alternando brani di realismo con altri di un lirismo struggente (che ricorda un altro bel titolo controverso di Audiard, Un sapore di ruggine e ossa). Non mancano neppure le scene oniriche, nel sogno ricorrente dell'ex-soldato che allude alle sue origini: un elefante, simbolo di saggezza cui l'uomo si appella inconsciamente. Soprattutto, però, Deephan è un film raccontato benissimo, una parabola di redenzione il cui protagonista reagisce a un'aggressione che è sì fisica, ma che minaccia soprattutto il suo sogno di una vita diversa. E c'è una bella differenza tra la storia di un vigilante urbano e quella di una famiglia finta che vuol diventare vera.

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