giovedì 7 gennaio 2016

ORAT.S.GIOVANNI B. DI TRESCORE B. Esper. in Ecuador. Ilaria


ESPERIENZA MISSIONARIA A QUITO

"Sai che chi si ferma è perduto, ma si perde tutto chi non si ferma mai".
Questa frase di Niccolò Fabi rappresenta un po' quello che è stato per me questo 2014.
Infatti, quello che sta ormai per concludersi è stato un anno speciale, ricco di emozioni, ma anche di ostacoli da superare, che ha visto il realizzarsi di un mio grande desiderio, grazie al quale ho iniziato a vedere la vita con occhi diversi, a rendermi conto di quanto sono fortunata ad avere accanto una famiglia come la mia, che mi sostiene in  qualsiasi decisione io prenda, ad avere un tetto dove dormire, ad essere curata quando sono malata, ad avere almeno tre pasti al giorno, ad avere degli amici, a possedere, in quanto donna, gli stessi diritti di un uomo...
E se ora ho preso la piena consapevolezza di tutto ciò è anche e soprattutto grazie all'esperienza di volontariato fatta a Quito, capitale dell'Ecuador, l'inverso passato.
Il 22 marzo 2014, quello che fino a poco tempo prima era solo un grande, grandissimo sogno, finalmente, è diventato realtà. Sola, sono partita e finalmente, dopo ben quattordici ore di volo sono arrivata a Quito dove mi aspettava un amico di famiglia, italiano, che ormai vive lì da tantissimi anni e che, insieme alla sua famiglia, mi ha ospitato per tre mesi nella loro casa, permettendomi di entrare a contatto non solo con la cultura ecuadoregna (molto diversa dalla nostra), ma anche con la realtà della mensa che lui e la moglie hanno aperto ben venti anni fa!
Tre volte alla settimana, infatti, mi recavo alla mensa, situata nel quartiere più povero e malfamato di Quito, chiamato "Lucha de los pobres" (=lotta dei poveri).
Questo servizio che Giorgio e Sonia hanno creato, è nato con lo scopo di poter dare un pasto a tutti quei bambini che, a causa delle disastrose condizioni sia famigliari che economiche, non potrebbero permetterselo.
Inoltre, col passare degli anni, il servizio si è evoluto e oggi i bambini che lo frequentano non solo ricevono un pasto caldo, ma anche un aiuto nei compiti.
Durante la mia permanenza ho potuto vedere come questo servizio è importantissimo per questi bambini perché permette loro anche di passare il pomeriggio insieme ai loro coetanei, evitando il rischio di vivere in strada a contatto con sporcizia, alcool e droghe.
I bambini che frequentano la mensa infatti, vanno dai 3 ai 12 anni e hanno alle spalle situazioni famigliari che neanche possiamo immaginarci!
Il mio compito era semplicemente quello di stare con i bambini, farli giocare, divertire, mangiare insieme a loro, aiutarli nei compiti, ascoltarli..insomma, contribuire a dar loro l'infanzia e, in generale, la vita che si meritano!
Sono partita con il desiderio di dare loro il mio contributo, sebbene piccolo, ma in realtà, alla fine di questa incredibile esperienza chi ha ricevuto e imparato di più sono stata proprio io!
Eh sì perché, se prima ero fortunata, ora lo sono ancora di più perché non ho "solo" incontrato e conosciuto delle persone meravigliose ma ho trovato una seconda famiglia, un'altra piccola grande famiglia!
E anche se ora sono rientrata alla mia prima casa, non potrò mai dimenticare i loro sorrisi, abbracci e soprattutto la gran voglia di vivere che li contraddistingue!

                                                Ilaria

ecco alcune foto:
















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