giovedì 5 febbraio 2015

SCUOLA. Importanza scrivere in corsivo scuole elementari






Nell'articolo "L'ultima missione delle elementari: salvare il corsivo" di Valentina Farinaccio, pubblicato sull'inserto settimanale "il venerdì di Repubblica" del 09/01/2015, si parla del corsivo, che sta scomparendo.
Riporto alcuni passi dell'articolo.
I ragazzi, quando si degnano di lasciare la tastiera di tablet, pc e smartphone per usare la penna, scrivono sempre più in stampatello. Una scelta stilistica, all'apparenza, che cela invece molto altro.
Rosa Musto, docente e sociologa, afferma:
"Mi sono accorta, facendo per anni il presidente di commissione agli esami di Stato, che quasi tutti gli studenti, oltre a usare la "x" al posto del "per" come se fosse normale, sceglievano lo stampatello. Ho deciso di approfondire la questione e mi si è aperto un mondo."
Musto si è imbattuta in una strana corrispondenza fra la scomparsa del corsivo e l'aumento costante, anno per anno, dei casi di studenti con disturbi nell'apprendimento. Il nesso starebbe nel fatto che se la manualità è rassicurante e, soprattutto, sviluppa le fondamentali aree emozionali del cervello, l'intuito e la creatività, la scomparsa di essa (e il fatto si aggrava specie quando manca nei bambini da zero a sei anni) sta facendo danni irreparabili.
A trasferire il tutto dal piano teorico a quello pratico ci ha pensato il progetto Nulla dies sine linea (Nessun giorno senza una linea) condotto da due scuole elementari romane su 368 alunni.
Prosegue Rosa Musto:
"Questa ricerca conferma l'importanza del gesto. Lo stampatello è meglio dei tasti di un computer, certo, ma il fatto preoccupante è che i ragazzi lo prediligono perché è più semplice, al contrario del corsivo che prevede uno sviluppo neurologico avanzato, senza il quale non si possono mettere in relazione pensiero e azione. Cosa vuol dire? Che i nostri figli perdono la capacità, cioè, di individuare un problema e saperlo risolvere".

Nessun commento: