martedì 31 dicembre 2024
SERGIO. Addio al 2024
STORIE DI VITA DI ZANDOBBIO. Dott. Zilocchi Celestino
QUESTO POST E' STATO PUBBLICATO LA PRIMA VOLTA IL 4 APRILE 2022. LO RIPROPONGO.
lunedì 30 dicembre 2024
COMUNE DI ZANDOBBIO. Dott. Rajaby in pensione, ma....
ATALANTA SEMPRE ATALANTA. Lazio - Atalanta 1 - 1
venerdì 27 dicembre 2024
martedì 24 dicembre 2024
SERGIO. Buon Natale
lunedì 23 dicembre 2024
ATALANTA SEMPRE ATALANTA. Atalanta - Empoli 3 - 2
martedì 17 dicembre 2024
LIBRI. "Brucia l'origine" di Daniele Mencarelli e Federico Cesari
LIBRI CONSIGLIATI DA LORIS FINAZZI
GRANDE DIVORATORE DI VOLUMI
"Si vergogna della sua famiglia, della terra che lo ha allattato. Nel mondo che frequenta ora, quello dei ricchi, la nasconde come si nasconde un peccato. Da una parte le sue origini, dall'altra Milano e il suo presente di alto rango."
lunedì 16 dicembre 2024
RES PUBLICA. Bambini in carcere
FONTE: "Messaggero di sant'Antonio" novembre 2024.
ARTICOLO: "Bambini in carcere" di RITANNA ARMENI.
Il diavolo, si dice, si nasconde nei dettagli. Ed è, o può apparire un dettaglio: quella riga del decreto "sicurezza" che parla dei minori in carcere e, più esattamente., dei bambini di meno di un anno, figli di donne che hanno commesso un reato.
Finora c'era per loro il rinvio automatico della pena. Il legislatore non riteneva giusto o opportuno mettere dietro le sbarre un neonato o un bambino di pochi mesi. E neppure chi era ancora nel grembo della madre. Anche per le donne incinte il carcere era esclusi.
Ora, nel nuovo decreto, il rinvio dell'esecuzione della pena non è più automatico; la decisione di incarcerare madre e figli dipende dal giudice. Una tutela finora garantita è a discrezione del magistrato.
Si tratta di una restrizione che può apparire di poco conto di fronte agli enormi problemi di legalità e di sicurezza del nostro Paese. Ma non è così per almeno due motivi. Uno, specifico, riguarda i minori già in carcere. I bambini che seguono nelle celle le loro madri. Nelle prigioni italiane ce ne sono oggi 24, figli di 21 detenute in maggioranza straniere. Non sono molti, in gran parte in strutture loro dedicate, penserà qualcuno, e metterà a tacere la coscienza, Ma è una reazione sbagliata. Anche un solo innocente dietro le sbarre indigna e indebolisce la nostra idea di giustizia.
Se poi questo è un bambino, il cruccio non può che aumentare.
I primi anni di vita - i legislatori dovrebbero saperlo - sono fondamentali per la formazione del carattere di un minore, per il suo futuro equilibrio psichico. E non è vero che non ci sono soluzioni. C'è la detenzione domiciliare, ci sono le case-famiglia protette.
Durante il covid, per ovvi motivi, si è dovuto ricorrere a esse e questo ha già ridotto il numero dei bambini detenuti. Perché non proseguire nella ricerca di vie alternative al carcere?
E c'è un altro motivo per cui l'art. 15 del decreto sicurezza ha un rilievo. Esso illumina il significato e i fini di altre misure contenute nel pacchetto di provvedimenti proposti dal governo.
Molti ritengono il decreto gratuitamente repressivo nei confronti del dissenso, della libertà di manifestare, della protesta in piazza, sui luoghi di lavoro e nelle carceri, dei migranti.
Vedremo se e come sarà modificato in Senato dove, al momento in cui scriviamo, è in discussione.
Certamente quel "dettaglio" sui bambini "illumina" sull'idea di sicurezza che anima il legislatore. Sul confine quasi indistinguibile tra questa e la repressione. Sulla paura come leva per un ordinamento della società. E anche sul pericolo che tutto questo porti a una irrazionalità inopportuna e pericolosa.
Perché c'è qualcosa di insensato in un Paese che permette che siano in carcere insieme alla madre bambini di meno di tre anni o che vuole imprigionare anche le donne incinte.
C'è un'idea di sicurezza che non sa prescindere dalla repressione, dalla durezza della pena, dal carcere come vendetta.
E questo riguarda non solo i bambini dietro le sbarre ma tutti noi.
domenica 15 dicembre 2024
ATALANTA SEMPRE ATALANTA. Cagliari - Atalanta 0 - 1