FONTE: Notiziario parrocchiale settimanale di Albegno e dintorni.
TANTO PER FARE ARRABBIARE....
So che quello che sto per scrivere irriterà tante persone, ma lo scrivo ugualmente in nome della libertà di pensiero, della passione educativa e della certezza che quanto scrivo è perfettamente influenzabile ai fini di un qualche cambiamento.
Si parla tanto di calo delle nascite in Italia: i bambini sono sempre meno e gli anziani sempre di più.
La preoccupazione principale riguardo a questo problema non mi sembra sia quella del venir a meno della nostra cultura e della nostra identità, ma quella più terra terra di taglio economico: chi pagherà domani le nostre pensioni?
La soluzione la si troverà certamente aprendo le frontiere agli extra comunitari favorendo la loro immigrazione legale. Ma perché calano le nascite in Italia?
Le risposte possono essere le più svariate e certamente ci sono anche motivazioni personali che non rientrano nelle statistiche dei ricercatori.
Credo, però, che una delle motivazioni più forti sia quella dovuta alla necessità vera o presunta di lavorare in 2 (marito e moglie) per riuscire a mantenere una vita decorosa. Se ci sono figli la necessità di lavorare in 2 aumenta con la conseguenza che i figli, se non ci sono i nonni a supplire, restano in balia di se stessi con tutte quelle conseguenze che possono verificarsi in ambiti di carenze educative.
Perché non pensare, invece, a una diversa impostazione della politica familiare e lavorativa? Ad esempio, perché non pensare ad un lavoro retribuito in base alle reali necessità della famiglia favorendo così la scelta che un genitore entri nell'ambito produttivo e l'altro si preoccupi dell'economia della casa che è pure un lavoro che può qualificare e gratificare la persona e procurare alla famiglia stessa un tenore di vita più umano e un risparmio economico significativo? E' indifferente che sia moglie o marito a preoccuparsi della casa.
Quello che è importante è che anche al lavoro casalingo sia riconosciuta la stessa dignità e lo stesso valore del lavoro produttivo, e che chi si dedica al lavoro casalingo non sia considerato un mantenuto. Necessita, perciò, un cambio di mentalità anche nella vita di coppia nella direzione di una reale reciproca stima e di un sincero apprezzamento, oltre che un cambiamento di mentalità nel considerare lavoro dignitoso e socialmente utile non solo quello produttivo.
L'economia domestica, che ha come impegno delicato e prezioso prima di tutto quello di essere presente nei luoghi e nei tempi della crescita dei propri figli, diventa non solo per la famiglia, ma anche per lo Stato stesso un apporto prezioso al bene comune.
Se hai letto fino qui e non ti sei arrabbiato/a può essere che qualcosa condividi di questa riflessione.
Se invece hai interrotto prima la lettura considerandola vaneggiamento di un incompetente, sta tranquillo/a: le cose continueranno ad andare avanti come sempre aspettando che qualcuno proponga una soluzione che certamente non andrà bene.
don Camillo
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