giovedì 19 ottobre 2023

VIVERE INSIEME. Lasciatemi vivere in pace...

 

FONTE: "MISSIONARI SAVERIANI" MAGGIO 2023.
Articolo: "Lasciatemi vivere  in pace..." di p. GIANNI BENTREGANI, sx.

A fine 2022, è stata pubblicata la 56° edizione del rapporto Censis (Centro Studi Investimenti Sociali).
Questa istituzione interpreta i più significativi fenomeni socio-economici , scattando una fotografia attuale del Paese.
Sono numerose le crisi che si sovrappongono: la pandemia, i cambiamenti climatici, la guerra alle porte dell'Europa con la minaccia nucleare, l'alta inflazione, la morsa energetica, l'inverno demografico.

Questi eventi fanno crescere la paura "di essere esposti a rischi globali incontrollabili". Viviamo in un  tempo di "sconvolgimenti veloci, inaspettati, difficili da metabolizzare".
L'influenza di questi rischi aumenta la convinzione che "tutto può accadere, anche l'indicibile". Ne è convinto l'84,5 % degli italiani.
Tali grandi eventi che ormai toccano la vita quotidiana di tutti creano insicurezza per il futuro proprio e quello della propria famiglia: "due italiani su tre"  ne sono pervasi.
L'inedito e l'imprevedibile entrano in forza nella vita di ognuno e rendono impotenti coloro che vorrebbero reagire.

"Rischi di tipo nuovo, potenti e incontrollabili" vengono ad abitare la nostra quotidianità e la società sembra non disporre  più "di una profilassi adeguata per l'immunizzazione da ogni rischio". 
"L'89,7% degli italiani (...) prova una tristezza di fondo e il 54,1% avverte la forte tentazione  di restare passivo, senza prendere iniziative, blindandosi nel privato". 
Secondo gli autori del rapporto è "la malinconia a definire oggi il carattere degli italiani" in questo frangente, perché percepisce i propri limiti nel governare il proprio destino. In questa situazione "prevale una vaga mestizia", espressione della piccolezza del singolo e dell'impotenza di fronte  a ciò che sta accadendo.

"Tra gli italiani ora prevale la voglia di essere sé stessi, con i propri limiti, ispirandosi a una filosofia di vita molto  semplice: lasciatemi vivere in pace nei miei attuali confini soggettivi".
Il Paese, però, "non sembra sull'orlo  di un crisi di nervi, non regredisce, ma non matura ... rinuncia alla pretesa   di guardare avanti. Vive in una sorta di latenza di risposta".
Otto italiani su dieci affermano  di non aver voglia di fare sacrifici per cambiare. Pur diventando sempre allergici alle disparità sociali,  non manifestano nessuna voglia di protestare. Davanti a questo orizzonte, fatto di vulnerabilità economiche e sociali strutturali, sono percepiti alcuni risvolti sociali positivi, come la creatività manifatturiera con un bilancio positivo ma soprattutto  la riscoperta della solidarietà in tempi di crisi.

"Un terzo degli Italiani ha partecipato  ad iniziative di solidarietà legate all'emergenza sanitaria. E quasi un terzo di coloro che si sono attivati ha svolto in prima persona attività gratuita in associazioni  di volontariato". Questo aspetto può bilanciare la tendenza a chiudersi nel privato pensando solo a sé stessi. 
Il Messaggio di papa Francesco per la 56.ma Giornata mondiale della Pace (1° gennaio 2023) è la miglior risposta  dal punto di vista della fede e della Chiesa a questa fotografia del nostro paese.
Ci dice tra l'altro: "Ci è chiesto di lasciarci cambiare il cuore dall'emergenza che abbiamo vissuto, di permettere cioè che, attraverso questo momento storico, Dio trasformi i nostri criteri abituali di interpretazione del mondo e della realtà. Non possiamo più pensare solo a preservare lo spazio dei nostri interessi personali o nazionali, ma dobbiamo pensarci alla luce del bene comune, con un senso comunitario, ovvero come un noi aperto alla fraternità universale. Non possiamo perseguire solo la protezione di noi stessi, ma è l'ora di impegnarci tutti per la guarigione  della nostra società e del nostro pianeta, creando le basi per un mondo più giusto e pacifico, seriamente impegnato alla ricerca di un bene che sia davvero comune".

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