mercoledì 8 febbraio 2023

DON CAMILLO. A chi fa paura la famiglia?

 



FONTE: Notiziario parrocchiale settimanale di Albegno e dintorni.

PREMESSA. Una icona della Sacra Famiglia è stata esposta all'Ospedale Civico di Venezia provocando le proteste di PD,Cgil e 5 Stelle per la collocazione in Ginecologia: "è un attacco alla laicità e al diritto dell'aborto" dicono.
La decisione della Ulss3-Serenissima, l'azienda sanitaria responsabile dell'Ospedale Civico di Venezia di esporre una icona della Sacra Famiglia non è passata inosservata, ma soprattutto sembra aver provocato uno scandalo superiore alle attese e forse eccessivo.
La scelta dell'Azienda, si legge in un comunicato della stessa, è parte di una collezione in esposizione, e che era già presente in Ospedale durante le festiuvità natalizie.

A CHI FA PAURA LA FAMIGLIA?

Va bene lo stato laico. Per stato laico intendo uno stato che è attento a tutte le sensibilità che hanno la finalità di collaborare al bene comune nel rispetto delle diversità e del senso di ogni cosa.
L'icona della S. Famiglia di Nazaret o, per il non credente, di una famiglia composta da un papà, una mamma e un figlio non offende nessuno.
Indica una verità che appartiene a una grande maggioranza di cittadini e dal momento che tutti proveniamo per natura da un papà e da una mamma.
Il fatto di esporla dentro un reparto di ginecologia-ostetricia è rispettoso del significato che quel reparto ha: aiutare le mamme a partorire in sicurezza i loro bambini.
E' vero che in quel reparto, per legge, si effettuano anche gli aborti. Allora si potrebbe esporre, accanto all'icona della S. Famiglia dove è raffigurata l'accoglienza del figlio all'insegna della tenerezza, un'immagine di una coppia con il figlio abortito.
Perché non si ha il coraggio di farlo? E' una scena troppo cruda? 
Eppure fa parte della verità e spiega il senso che quel reparto ha per legge.
Se accogliere un figlio è una festa e non ci si vergogna ad esporla pubblicamente mentre l'aborto è un dramma che crea disagio a raffigurarlo, allora la risposta non è quella di togliere di mezzo le due raffigurazioni, ma è quella di incoraggiare la festa e di cercare tutte le possibili soluzioni perché non si arrivi al dramma: perché credo che l'aborto,  per la grande maggioranza delle donne sia un vero e proprio dramma, oltre che ad essere una strage di innocenti e a contribuire all'impoverimento del popolo.
Promuovere il benessere di tutti, cercando di risanare alle radici il malessere che porta a soluzioni estreme: questo è il compito dello Stato laico.
Diversamente è solo laicista che è l'estremo opposto, ma ugualmente parziale, dello Stato confessionale.
Accogliere la vita con gioia è un gesto paragonabile per valore a quello di chi distrugge la vita con violenza?
Tutti noi, favorevoli o contrari all'aborto, per il fatto che ci siamo lo dobbiamo ad una famiglia che ci ha accolti e fatti crescere.
E' il nostro patrimonio comune.
E' forse essere parziali o tendenziosi parlare di famiglia e trovare tutte le strategie possibili per promuoverla e proteggerla?

                              don Camillo


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