FONTE: "il venerdì di Repubblica" del 24/06/22.
Articolo: "No all'ora di religione il record è toscano" (a.c.)
La Toscana è la regione con la più alta percentuale di studenti che non frequentano l'ora di religione: uno su quattro, il 25,23 per cento.
Subito dopo ci sono l'Emilia-Romagna con il 24,84 per cento e la Liguria con il 24,61.
Al contrario, la Basilicata è la regione con l'incidenza più bassa: solo il 2,57 per cento degli studenti sceglie l'attività alternativa, appena un alunno su quaranta.
Seguono la Campania, 2,72, e il Molise, 3,16.
I dati raccolti dal ministero dell'Istruzione si riferiscono alle sole scuole pubbliche e per la prima volta sono stati divulgati su richiesta dell'Uaar (Unione atei e agnostici razionalisti) e di OnData, associazione impegnata sul fronte degli open data e promotrice della campagna #DatiBeneComune.
Scopriamo un'Italia divisa in due: il Nord disponibile a valutare tutte le possibilità e il Centro Sud che di fatto ne prende in considerazione solo una.
In tutto il Paese uno studente su sette esce dall'aula quando entra l'insegnante di religione, ma oltre alle varianti regionali ci sono anche quelle legate all'età.
Tra l'infanzia e le primarie, quando a decidere sono i genitori, la scelta "di non avvalersi dell'insegnamento di religione" riguarda solo il 10 per cento degli studenti, alle secondarie di primo grado il 13, ma nei licei e negli altri istituti superiori si arriva fino al 19.