FONTE: libro "Sul filo dei ricordi..." ideato e stampato dal GRUPPO PARROCCHIALE PER LA TERZA ETA' di Zandobbio.
Severo Bena con il figlio Osvaldo
Mi chiamo Cesarina Tironi e sono nata a Seriate il 14 ottobre del 1930. Anch'io discendo da una famiglia di pastori: mio padre Valentino aveva un gregge di circa 50 pecore.
Un giorno, mentre facevo pascolare le pecore di mio padre, ho incontrato un pastore che proveniva da Zandobbio e si chiamava Severo Bena. Qui è nato il nostro rapporto.
Il 7 aprile del 1956, all'età di 26 anni, ho coronato il mio sogno d'amore e ho sposato Severo che allora aveva 27 anni.
Ho sempre seguito mio marito nel suo lavoro di pastore, portando al pascolo le sue circa 50 pecore. Il lavoro del pastore era di grande sacrificio. Quando mio marito si spostava con il gregge verso la bassa pianura bergamasca restava fuori casa bivaccando nei campi per settimane e, qualche volta, per mesi.
Quando con il gregge si trovava nei paesi vicini io, in bicicletta, gli portavo il pranzo composto da polenta e spezzatino o qualche pezzo di agnello e il cambio della biancheria.
Quando i nostri figli erano ancora piccoli li portavo con la bicicletta a vedere il loro padre che non poteva abbandonare il gregge. In quel periodo non esistevano ancora i recinti con batteria per animali e quindi doveva restare sempre con il gregge.
Nella primavera avveniva la transumanza e cioè lo spostamento dei greggi da un posto all'altro, tali spostamenti avvenivano allora a piedi anche per lunghi percorsi. Il pascolo si teneva nei nostri boschi da aprile a maggio e da maggio a settembre si portava il gregge in montagna, dovendo anche pagare un affitto per i terreni del'alpeggio al comune o a privati.
Da settembre si svolgeva la tosatura delle pecore che veniva fatta presso l'ovile: la tosatura avveniva a mano con una forbice adatta all'occorrenza. Una nuova tosatura avveniva a marzo dell'anno successivo.
La lana di pecora allora era molto richiesta, veniva venduta anche a negozianti o a privati per vari usi, in particolare modo per materassi e cuscini. La maggior parte della lana finiva però in Valgandino per la filatura. La vendita della lana serviva per mantenere la famiglia e pagare le spese dell'alpeggio.
In quel tempo i pastori erano numerosi: con 50 pecore si poteva mantenere una famiglia. Oggi, con le sigenze moderne, questo numero non basta più e sono dimunuiti i pastori.
I pochi pastori rimasti hanno greggi che partono come minimo da 800/1000 pecore. Non si spostano più sempre a piedi nei lunghi tragitti, hanno al seguito qualche piccola comodità: un automezzo per il riposo del pastore, ecc.
Mio marito è morto nel 1974 all'età di 44 anni.
Mio suocero, Andrea Bena, è stato il primo pastore di Zandobbio, iniziando l'attività nei primi anni del 1900, i suoi figli Severo e Celestino hanno continuato la sua attività e nostro figlio Osvaldo l'ha proseguita fino all'età di 20 anni. Nel 1978 è stato chiamato a svolgere il servizio militare e per questo motivo abbiamo dovuto vendere tutte le pecore.
Cesarina Tironi
detta Pastura
classe 1930
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