Domani alla 10.30 giocheremo la finale per il titolo di campione d'Italia con la nostra bestia nera Cuneo.
In caso di sconfitta arriveremmo secondi, migliorando in ogni caso il 3° posto di Montecatini Terme.
Oggi le due partite si sono svolte sul sintetico del Pala SGR con una temperatura vicina ai 30° e domani si prevede un ulteriore aumento.
Rientriamo in albergo con Luigi e Pierangela, genitori di Bomba, un giocatore della squadra, perché Sergio e Adriana alloggiano in un altro albergo.
Verso le 14.00 andiamo al ristorantino sulla spiaggia dove la squadra sta pranzando.
I ragazzi sono stanchi, ma spensierati. Anche noi mangiamo qualcosa e poi ritorniamo in albergo e subito dopo andiamo in spiaggia.
Luigi e io facciamo il bagno, mentre le nostre consorti si crogiolano al sole.
Rientriamo per cambiarci e ci rechiamo in centro con l'auto di Luigi per cenare.
Dopo aver mangiato un pregevole fritto misto, passeggiamo e ci gustiamo anche un ottimo gelato.
La compagnia di Luigi e Pierangela è piacevole.
Transitiamo fuori del ristorante dove la squadra sta cenando e il desiderio di "caricare" i ragazzi mi spinge ad entrare.
"Ciao ragazzi: è arrivato il mental coach" esclamo.
Loro si mettono a ridere per la battuta, ma le mie parole successive non sono più scherzose, ma taglienti come un bisturi.
"Ragazzi, se domani uscirete sconfitti dal campo, siete dei perdenti. Sbagliare è umano, ma perseverare è diabolico!"
Il sorriso è scomparso dalle loro labbra e le facce ora sono serie.
Saluto tutta la compagnia ed esco.
All'esterno Luigi, Pierangela e Rosaria mi chiedono cosa è successo, avendomi visto agitare le braccia.
Racconto loro l'episodio e commento: "La mia intenzione era di stimolare psicologicamente i ragazzi, ma forse sono stato un po' duro."
Continuiamo ancora un po' la passeggiata e rientriamo in albergo per dormire: domani sarà una giornata campale.
Prima di addormentarmi penso ancora all'episodio e il tarlo del dubbio di essere stato troppo diretto mi si insinua nel cervello.
In caso di sconfitta arriveremmo secondi, migliorando in ogni caso il 3° posto di Montecatini Terme.
Oggi le due partite si sono svolte sul sintetico del Pala SGR con una temperatura vicina ai 30° e domani si prevede un ulteriore aumento.
Rientriamo in albergo con Luigi e Pierangela, genitori di Bomba, un giocatore della squadra, perché Sergio e Adriana alloggiano in un altro albergo.
Verso le 14.00 andiamo al ristorantino sulla spiaggia dove la squadra sta pranzando.
I ragazzi sono stanchi, ma spensierati. Anche noi mangiamo qualcosa e poi ritorniamo in albergo e subito dopo andiamo in spiaggia.
Luigi e io facciamo il bagno, mentre le nostre consorti si crogiolano al sole.
Rientriamo per cambiarci e ci rechiamo in centro con l'auto di Luigi per cenare.
Dopo aver mangiato un pregevole fritto misto, passeggiamo e ci gustiamo anche un ottimo gelato.
La compagnia di Luigi e Pierangela è piacevole.
Transitiamo fuori del ristorante dove la squadra sta cenando e il desiderio di "caricare" i ragazzi mi spinge ad entrare.
"Ciao ragazzi: è arrivato il mental coach" esclamo.
Loro si mettono a ridere per la battuta, ma le mie parole successive non sono più scherzose, ma taglienti come un bisturi.
"Ragazzi, se domani uscirete sconfitti dal campo, siete dei perdenti. Sbagliare è umano, ma perseverare è diabolico!"
Il sorriso è scomparso dalle loro labbra e le facce ora sono serie.
Saluto tutta la compagnia ed esco.
All'esterno Luigi, Pierangela e Rosaria mi chiedono cosa è successo, avendomi visto agitare le braccia.
Racconto loro l'episodio e commento: "La mia intenzione era di stimolare psicologicamente i ragazzi, ma forse sono stato un po' duro."
Continuiamo ancora un po' la passeggiata e rientriamo in albergo per dormire: domani sarà una giornata campale.
Prima di addormentarmi penso ancora all'episodio e il tarlo del dubbio di essere stato troppo diretto mi si insinua nel cervello.
continua
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