FONTE: libro "Sul filo dei ricordi...2" ideato e stampato dal GRUPPO PARROCCHIALE PER LA TERZA ETA' di Zandobbio.
Ricordando mia madre morta il 29 dicembre scorso.
VA E VIENI DALLA FRANCIA
Il mio nome è Angiolina Cumetti e sono nata a Zandobbio il 27 settembre 1927, sono vedova di Paolo Finazzi che mi ha lasciato il giorno di Pasqua del 2006.
Nel libro Sul Filo dei Ricordi... Paolo ha parlato della sua vita e quindi anche della mia, dopo il matrimonio celebrato il 9 ottobre 1948. Ora invece desidero raccontare brevemente i miei primi ventuno anni di esistenza.
Sono nata, come anche mio fratello Nino che vive in Canada, alla cascina della Madonna della Neve dove abitavamo con papà Alessandro e mamma Maria Plebani, insieme alla numerosa famiglia di nonno Cesare Plebani.
Siamo rimasti a Zandobbio per circa due anni, poiché mamma Maria essendo la più anziana delle sorelle ha dovuto fare un po' la chioccia a tutti i fratelli, essendo prematuramente scomparsa la loro mamma.
Poi papà Alessandro decide di emigrare da solo in Francia, dove trova lavoro come boscaiolo. Dopo un anno mamma Maria lo raggiunge insieme a noi due figli. La vita è dura, abitando nei primi tempi in una capanna di legno costruita da papà ai margini del bosco. Tuttavia egli guadagna bene e riusciamo così a trasferirci in una casa in muratura presa in affitto.
Nel 1933 la mamma muore di peritonite a soli 28 anni: è una tragedia per tutta la famiglia, sopratutto per me che ho sei anni e Nino cinque.
Rientriamo in Italia e papà sposa la cognata Diletta Plebani, con la quale rientra in Francia, lasciando me e Nino in custodia a nonno Battista Cumetti, che abita alla cascina Fornace. Alla fine delle scuole elementari papà Alessandro ci riporta in Francia, dove nel frattempo sono nate Maria ed Antoinette, le nostre due sorellastre.
Nel 1940 scoppia la guerra: con l'occupazione della Francia da parte dei tedeschi tutti gli italiani sono costretti a lasciare il suolo francese.
Rientriamo ed andiamo ad abitare in via Rivi in affitto nella cascina Martinelli. Sono tempi durissimi e papà sbarca alla meno peggio il lunario nei boschi, dove lo aiuta la sua eccezionale forza fisica.
Dopo pochi mesi dal ritorno, avevo quattordici anni, vado a Vercelli a lavorare nello stabilimento tessile della Chatillon, accompagnata da Giannina Belotti, dove lei era già occupata come operaia.
Rimango a Vercelli fino alla fine della guerra, senza rientrare a casa per circa due anni.
Eccomi di nuovo a Zandobbio. Trovo lavoro presso una maternità privata a Bergamo, ma dopo pochi mesi riesco a frequentare il corso di infermiera presso il Pio Albergo Trivulzio (meglio conosciuto come Baggina) di Milano, dove lavoro per altri tre anni, fino al matrimonio con Paolo e quindi rientro definitivamente a Zandobbio.
Un bel girare alla mia giovane età, condiviso a Vercelli e a Milano con altre giovani zandobbiesi con le quali ho passato anche tanti momenti di spensieratezza e di amicizia.
Dal matrimonio con Paolo sono nati tre figli: Sergio, Agostino e Mariella.
Ora sono quasi al capolinea della vita e ringrazio il buon Dio di tutto quello che mi ha donato, nella speranza che mi conceda una dolce morte.
Angiolina Cumetti
classe 1927
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