FONTE: Notiziario parrocchiale settimanale di Albegno e dintorni.
L'ULTIMA OASI
"Tutto si perde con la guerra; tutto si guadagna con la pace".
E' il forte appello che Papa Pio XII rivolse al mondo intero il Giovedì 24 Agosto del 1939, alla vigilia dello scoppio della 2° guerra mondiale che ha causato, oltre alle enormi distruzioni di case, fabbriche, infrastrutture, patrimoni artistici e naturali, ben 60.000.000 di morti tra soldati e civili, senza contare tutti coloro che sono morti in seguito alle conseguenze della guerra.
Eppure, non abbiamo ancora capito!
Non basta nemmeno la pandemia: tanti sforzi per salvarci dal Covid, e poi...tanti sforzi e spese enormi per distruggerci a suon di bombe, di armi chimiche, batteriologiche...
Tutto questo per cosa?
Per spadroneggiare su risorse che, se ben distribuite, potrebbero bastare per tutti e, unendo gli sforzi, si potrebbero anche migliorare creando benessere per tutti.
Potremmo arrivare anche perfino ad irrigare il deserto e a trasformarlo in prateria se ragionassimo in prima persona plurale anziché in prima singolare.
L'intelligenza con la quale la Divina Provvidenza ci ha dotati per essere davvero i signori del Creato ci porterebbe in quella direzione se non fosse per interferenza del maligno che per invidia ce la offusca.
E noi, da perfetti idioti che hanno la presunzione di essere assoluti e imbattibili, ci lasciamo scippare di tutto il nostro patrimonio di esseri assoluti e imbattibili, per campare di miseria e di morte e lasciare che le praterie diventino deserto e le oasi pozzanghere di sangue.
E' qui che noi dovevamo creare un'alleanza globale fra tutti i popoli e riempire le strade e le piazze di tutte le città e i paesi, da quelle più popolose a quelli più piccoli e dispersi, per contestare e gridare forte il nostro diritto a salvare l'ultima oasi capace di renderci sazi: l'intelligenza.
don Camillo
L'ULTIMA OASI
C'era una sorgente nel deserto,
oasi per uomini e animali;
bastava per tutti in concerto
quando tutti attingevan normali.
Ma quando qualcuno s'impose
per esserne assoluto padrone
la fonte, indignata, rispose:
"Maledetto losco predone!"
Chiusa in recinto spinato
senza più amici a far festa,
ripensa, triste, al passato
del quale più nulla le resta.
Un guizzo di gioia la scuote
quando vede tagliare il recinto:
"Forse ritornan le note...
Forse la vita che ha vinto...".
D'improvviso il sogno è troncato
da uno sparo che fa eco nel vuoto;
dentro lei si riversa, straziato,
un amico che le era ben noto.
Sospinto da una folla che langue
ha osato forzar la barriera;
quell'acqua si è tinta di sangue
quell'acqua si è tinta di sangue
non più si ritrova com'era.
Rimane aperta la breccia
in quel prepotente steccato,
ma non c'è ombra di vita che intreccia
quell'acqua che il sangue ha inquinato.
don Camillo
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