FONTE: avvisi settimanali parrocchia di Albegno.
AMARE E' GUARDARE NELLA STESSA DIREZIONE?
Carissimo Don Camillo, potresti commentarmi questo aforisma che ho trovato nel romanzo "Il piccolo Principe": "Amare non è guardarsi l'un l'altro, è guardare nella stessa direzione " (Antoine De Saint-Exupery)?
Stimo Antoine De Saint-Exupery, uno scrittore saggio e profondo che si riconosce soprattutto nel romanzo-capolavoro che è "Il piccolo Principe". L'aforisma è tratto proprio da questo capolavoro.
Io personalmente lo condivido a metà. Sono convinto che "Amare" è guardare nella stessa direzione, ma c'è molto di più. L'amore è ancora più vero ed intenso in chi riconosce e accetta che la persona amata guardi in un'altra direzione e, rispettandola nella sua diversità, cerchi di costruire con lei tutto il possibile.
Certo, è un'impresa molto più difficile e impegnativa. Andare nella stessa direzione è più facile e più gratificante, e l'augurio è che sia sempre così. Ma l'amore emerge in tutta la sua Verità proprio nelle difficoltà. E più la difficoltà è rimarcata, più l'amore è chiamato a purificarsi per non essere travolto.
Ritengo, comunque, che sia importante anche "guardarsi l'un l'altro". Io preferisco l'affermazione "guardarsi negli occhi" di particolare attualità in questo tempo di mascherine.
L'amore, infatti, ha come esigenza quella del rapporto personale che richiede conoscenza reciproca, dialogo, tempo da dedicarsi a vicenda, valorizzazione reciproca, fino ad arrivare a quel contatto fisico che non è una marginalità e non può essere ridotto solo ad una formalità o ad un episodio di sfogo.
Il "guardarsi l'un l'altro" allora diventa una condizione indispensabile per costruire quella sintonia che permette di guardare nella stessa direzione o di accettarsi e di valorizzarsi nella propria diversità sapendo cogliere in questo un motivo forte per sentirsi uniti.
Faccio un esempio: in una famiglia il fratello era comunista e ateo; la sorella credente praticante convinta. Il fratello si era dato alla guerra partigiana rifugiandosi sui monti; la sorella a cercare di unire nella Fede e nelle relazioni umane quanti in quel tempo erano sconvolti dalla miseria e dalla guerra.
Due orientamenti diversi, eppure tra loro tanto rispetto e tenerezza perché avevano riconosciuto di aver in comune non solo il sangue, ma anche l'onestà e la passione per il loro ideale.
Quando la base è il rispetto e la valorizzazione della persona, si trovano sempre le motivazioni che rendono saldo e stabile l'amore.
don Camillo
Io personalmente lo condivido a metà. Sono convinto che "Amare" è guardare nella stessa direzione, ma c'è molto di più. L'amore è ancora più vero ed intenso in chi riconosce e accetta che la persona amata guardi in un'altra direzione e, rispettandola nella sua diversità, cerchi di costruire con lei tutto il possibile.
Certo, è un'impresa molto più difficile e impegnativa. Andare nella stessa direzione è più facile e più gratificante, e l'augurio è che sia sempre così. Ma l'amore emerge in tutta la sua Verità proprio nelle difficoltà. E più la difficoltà è rimarcata, più l'amore è chiamato a purificarsi per non essere travolto.
Ritengo, comunque, che sia importante anche "guardarsi l'un l'altro". Io preferisco l'affermazione "guardarsi negli occhi" di particolare attualità in questo tempo di mascherine.
L'amore, infatti, ha come esigenza quella del rapporto personale che richiede conoscenza reciproca, dialogo, tempo da dedicarsi a vicenda, valorizzazione reciproca, fino ad arrivare a quel contatto fisico che non è una marginalità e non può essere ridotto solo ad una formalità o ad un episodio di sfogo.
Il "guardarsi l'un l'altro" allora diventa una condizione indispensabile per costruire quella sintonia che permette di guardare nella stessa direzione o di accettarsi e di valorizzarsi nella propria diversità sapendo cogliere in questo un motivo forte per sentirsi uniti.
Faccio un esempio: in una famiglia il fratello era comunista e ateo; la sorella credente praticante convinta. Il fratello si era dato alla guerra partigiana rifugiandosi sui monti; la sorella a cercare di unire nella Fede e nelle relazioni umane quanti in quel tempo erano sconvolti dalla miseria e dalla guerra.
Due orientamenti diversi, eppure tra loro tanto rispetto e tenerezza perché avevano riconosciuto di aver in comune non solo il sangue, ma anche l'onestà e la passione per il loro ideale.
Quando la base è il rispetto e la valorizzazione della persona, si trovano sempre le motivazioni che rendono saldo e stabile l'amore.
don Camillo
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