FONTE: "Messaggero di sant'Antonio" novembre 2020.
Articolo: "Avremo giorni" di ANDREA SEMPLICI.
Zehra Dogan, 31 anni, artista curda, ha voluto ricordare la doppia Resistenza di Brescia con un murale di 130 mq nella piazza del Foro. Lo ha disegnato con tecniche digitali, da lontano: Zehra non è potuta venire in Italia bloccata dalla pandemia.
Le poche, buone notizie dalle periferie della Turchia appartengono alle donne. Soprattutto alle donne curde. Emerge l'arte come difesa estrema di una speranza. Emergono le parole di queste artiste, degli avvocati, di chi resiste alla ferocia del regime turco, al Sultano Recep Tayyip Erdogan.
Zehra ha passato 2 anni, 9 mesi e 22 giorni in carcere. Imprigionata per un disegno che raffigurava bandiere turche sulle rovine di Nusaybin. E' riuscita a portare fuori dalla sua cella 56 disegni. Le erano vietati i pennelli: ha usato avanzi di cibo, capelli, sangue mestruale, stagnola dei pacchetti di sigarette, brandelli di lenzuola. La mostra che organizzò, una volta libera, si chiamava: "Avremo giorni migliori".
Ascolto le parole di Didem Baydar, 32 anni, avvocata, moglie di Aytac Unsal, anche lui avvocato, liberato dopo 200 giorni di sciopero della fame: "Dopo aver lottato e sofferto le cose belle possono arrivare".
Non per Ebru Timitik, 42 anni, avvocata, morta dopo 238 giorni di digiuno; Helin Bolek, 28 anni, 288 giorni di sciopero della fame, e Ibrahim Gokcek, 40 anni, senza cibo per 323 giorni: entrambi erano musicisti della band Grup Yorum. E nemmeno l'attivista Mustafa Kocak, 28 anni, 296 giorni senza mangiare.
Erdogan gioca alla guerra nel Mediterraneo orientale, manda i suoi uomini (mercenari e gente d'affari) in Libia e in Siria, è presente sugli scenari somali e dell'Africa orientale. Ha nostalgia dell'impero ottomano.
Oltre 100 giornalisti sono nelle carceri turche (il Paese che più di ogni altro condanna chi scrive). Sono quasi 200 i professori universitari epurati, oltre 15 mila i dipendenti degli atenei cacciati. Ogni dissenso è un reato in Turchia. Essere giovani è un reato. Rimaniamo appesi al sorriso leggero di Didem: "Le cose belle possono arrivare".
Nessun commento:
Non sono consentiti nuovi commenti.