giovedì 20 aprile 2017

VIVERE INSIEME. Ridere fa bene


FONTE: "Messaggero di sant'Antonio" febbraio 2017.
ARTICOLO: "Una risata ci salverà" di ADA FONZI professore emerito psicologia dello sviluppo.

Questo titolo prende le mosse da una citazione profetica dello scrittore francese Daniel Pennac che ha suscitato dibattiti e rappresentazioni teatrali.
Ma da che cosa una sana e prorompente risata dovrebbe salvarci?
Da molte cose: inquietudini, preoccupazioni, timori, tristezze che non solo ci riguardano personalmente, ma che inquinano anche, e forse soprattutto, il mondo che ci circonda.
L'idea non è nuova, se si pensa che la frase, sia pure inserita in un contesto più ampio, viene fatta risalire agli anarchici del XIX secolo, per essere poi ripresa in uno slogan del '68 riapparso nel 1977 a opera degli studenti sui  muri della facoltà di Lettere dell'università di Roma: "La fantasia distruggerà il potere e una risata vi seppellirà".
Se quindi per Pennac la risata ha un potere salvifico, in passato è stata usata come randello contro il potere.

Mi sembra però che gli aspetti positivi di questo comportamento, che contraddistingue in modo specifico gli umani dagli altri esseri viventi, abbiano prevalso su quelli negativi a seguito anche dei risultati di ricerche scientifiche che hanno messo in evidenza lo stretto rapporto esistente tra emozioni, circolazione del sangue e prevenzione delle malattie cardiovascolari.
Pare ormai certo che ridere fa bene al cuore, perché genera uno stato emozionale positivo che stimola i vasi sanguigni con conseguente aumento del flusso di sangue nell'organismo.
Il contrario avviene in occasione di avvenimenti che ci rattristano durante i quali si verifica invece un restringimento dell arterie.
E non si tratta soltanto dell'apparato cardiocircolatorio, ma anche di quello digerente, in quanto pare che una bella risata funzioni da aperitivo e risvegli l'appetito!
Da qui a suggerimenti quanto meno fantasiosi il passo è breve. 
Se aspirate a uno stile di vita salutare, basta affiancare ogni giorno alla solita passeggiata o alla seduta in palestra un quarto d'ora di risate. Tutto ciò per quanto riguarda gli effetti del ridere sul benessere fisico.
Ma non sono da meno gli studi che hanno analizzato quanto sia importante per il nostro equilibrio psicologico l'essere dotati di senso dell'umorismo. Basta ricordare ciò che ha detto in proposito Sigmund Freud: "L'umorismo ha non solo un che di liberatorio, come il motto di spirito e la comicità, ma anche un che di grandioso e nobilitante".
Ridere non solo ci libera da costrizioni e pensieri oscuri, ma addirittura ci fa crescere e diventare migliori.

Se ne può quindi trarre la conclusione che bisognerebbe fare in modo che tutti imparassero a godere di ciò che è buffo, comico, imprevisto, e di nuovo le parole di Freud sono illuminanti: "Non tutti gli uomini sono capaci di assumere l'atteggiamento umoristico. L'umorismo è una dote rara e preziosa,  e sono molti gli individui che mancano addirittura del piacere umoristico che viene loro offerto".
Tale capacità non ha un'evoluzione lineare, ma subisce alti e bassi per poi spesso estinguersi. Se i neonati non ridono, i bambini molto presto si divertono di fronte a ciò che appare buffo, inaspettato e soprattutto a situazioni in cui gli esseri umani si comportano goffamente. E' frequente sentirli ridere quando qualcuno cade, non riesce ad aprire una scatola o si muove come un burattino. In seguito il ridere accompagnerà tutto il periodo dello sviluppo, spesso assumendo le caratteristiche di un rito da consumare in gruppo, specie nell'adolescenza. 
Gradualmente, però, questa capacità tende ad attenuarsi nell'età adulta per il sopraggiungere di difficoltà e impegni gravosi, per inaridirsi spesso del tutto.
"I vecchi ridono poco" ha osservato tempo fa una mia amica. "E fanno male - aggiungeva -, perché ridere li aiuterebbe a sdrammatizzare le inevitabili limitazioni della loro esistenza".


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