giovedì 20 ottobre 2016

PARR. S. GIORGIO M. DI ZANDOBBIO. Facciata oratorio.2




Nel post "Facciata oratorio.1" del 12/05/14 avevo proposto di colorare l'austera facciata in c.a..
Qualcosa si è fatto con il murales dell'entrata del bar, ma la facciata principale della palestra è rimasta immutata.
Ho pubblicato anche con il post "I murales" del 04/10/14 le foto dei murales dell'oratorio di Trescore B.

Rilancio l'idea (magari per la prossima primavera) pubblicando l'articolo "ORATORI E DINTORNI. Vernici in chiesa" pubblicato su "Messaggero di san Antonio" del settembre 2016.

Musei e chiese. Erano questi, un tempo, i luoghi che consacravano opere d'arte e artisti. Difficile anche solo immaginare che stencil, vernici e bombolette spray potessero fare il loro ingresso in un luogo sacro, colorandone absidi e pareti.
In Italia, tra le prime chiese a vedere all'opera un artista di strada c'è quella di San Martino in Riparotta di Rimini. La parrocchia deve mettere mano al soffitto. Sull'intervento ha le idee chiare: a quella volta vuole ridare luce, colore, in poche parole identità. Tenta così un'impresa insolita: affidare l'opera all'artista di strada e concittadino Eron.
Dai muri e dai vagoni quell'arte fa, ora, il suo ingresso nei luoghi "alti". Titolo del lavoro: Forever and ever...nei secoli dei secoli, affresco a bomboletta che vuole valorizzare l'architettura esistente e viceversa.
Siamo nel 2010. Da allora gli interventi si fanno sempre più frequenti. Già prima murales e graffiti avevano lasciato il segno sui muri di oratori, patronati e chiese.
Tanti i casi da Nord a Sud.
Tra questi quello della parrocchia del Santissimo Sacramento, periferia romana, quartiere Tor de' Schiavi, 25 mila abitanti. Da due anni, alla guida della parrocchia c'è don Maurizio Mirilli. Appena arrivato nota che il rosone eucaristico è poco valorizzato. Pensa, allora, a un faro che possa illuminarlo durante la notte.
Dopo una rapida consultazione, i fedeli lo appoggiano: in  molti, dalle finestre di casa, possono finalmente vedere l'opera d'arte.
"Alcune persone - spiega don Maurizio - sono venute a complimentarsi, dicendomi: "Non vengo a Messa, ma mi affaccio alla finestra e dico un'Ave Maria"", racconta don Mirilli.
Dal rosone alla piazza.
"La gente aveva voglia di vedere abbellita, in mezzo alle case, la chiesa e, con essa, il quartiere - afferma don Maurizio -. Piazza Agosta era trascurata e così i parrocchiani, giovani in testa, si sono rimboccati le maniche. Abbiamo realizzato murales coloratissimi intorno alle mura e nell'oratorio. All'esterno della chiesa, sull'abside, è stata dipinta la Madonna del perdono. L'ha realizzata Francesca Ciolfi, artista che sta coordinando i lavori".
I murales non sono un  articolo chiuso.
Volutamente saranno lavori in corso d'opera, un grande cantiere a cielo aperto, brulicante di colori e vita. Il progetto si chiama Art-oratorio.
"La ricerca della bellezza, attraverso nuove forme artistiche come quelle realizzate in parrocchia - conclude il sacerdote -, è una straordinaria forma di evangelizzazione: mette insieme risorse, talenti e, prima di tutto, persone".




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