giovedì 2 giugno 2016

PARR. S.GIORGIO M. ZANDOBBIO. Riapertura al culto della Chiesa Prepositurale di Zandobbio






Testo                    LORIS FINAZZI
Fotografie            GABRIELE FINAZZI

Dopo il lungo periodo di lavori di restauro che è durato più di tre anni, è stata riaperta al culto la Chiesa  Prepositurale di S. Giorgio Martire in Zandobbio domenica scorsa con la presenza del vescovo Francesco.
Alla mia entrata nella  chiesa quello che mi ha colpito di più è la luce.
Bella, era bella anche prima del restauro, ma la chiesa di Zandobbio era un po' cupa. Le pareti verdone, le finestre annerite, le lampade che non facevano il loro dovere.
Appena metto un piede dentro, invece, tutto è chiaro. Le pareti, i quadri, i faretti emanano una luce forte, intensa.
Osservo la gente. Alcuni scattano fotografie, altri si guardano in giro stupiti, ma la maggior parte guarda in alto. Fissano la luce.
La Messa vola via leggera: c'è un forte senso di comunità nell'aria. Zandobbio ha risposto alla grande all'evento.
Sandobe avrà mille difetti, ma quando c'è da riunirsi compatto lo sa fare molto bene.
Ed è bello quel senso di unione che mi pervade l'anima, mentre ascolto la predica del vescovo, che parte in sordina per poi alzarsi di tono verso la fine.
Dopo il coro finale la gente non ha voglia di uscire, non perché piove, ma per prolungare il più possibile quel senso di fratellanza.
Insieme a mio fratello perlustro ogni angolo della chiesa, come se fossi a Roma in una basilica. Tutto è stato fatto con cura, anzi con amore. La sala con i confessionali poi è bellissima. Camminare sopra antichi resti mi fa sentire in una cripta antichissima, senza tempo.
Siamo già oltre mezzogiorno, è ora di uscire.
Sabato o domenica prossima sarò ancora qua a messa. Sarebbe chiedere troppo vedere ancora così tanta gente affollare la chiesa. Ma spero tanto di vederla piena, perché la casa del Signore vuota o piena a metà fa male al cuore.
Adulti, anziani accompagnate i ragazzi in chiesa, cercate di trasmettere loro quel senso di unione tutte le settimane. Il Signore ne sarebbe felice.




























































































































































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