giovedì 9 giugno 2016

DON CAMILLO. In nome della libertà e dei diritti





FONTE: avvisi settimanali della parrocchia di Cene.

IN NOME DELLA LIBERTA' E DEI DIRITTI

Si è parlato tanto nei giorni scorsi di Pannella, presentato come un "lottatore indomito" per la libertà e i diritti.
Premesso che a chi muore ritengo giusto che sia riservato il più grande rispetto, mi voglio, però, dissociare dal coro di elogi concertato dai miei colleghi giornalisti.
Ammiro sempre chi difende a spada tratta le sue idee e le sue convinzioni, ma questo non significa che devo considerarle patrimonio della Libertà e del diritto.
Se parlando di "Libertà" e di "diritti" si intenda dare un valore universale a questi principi (cioè  che si tratti di Libertà e diritti per tutti) allora devo dire che Pannella ha lottato per la "Libertà" e "diritti" parziali almeno in tre casi: nella lotta a sostegno della depenalizzazione dell'aborto che riconosce solo la libertà e i diritti dell'adulto e non del feto; nella lotta a sostegno della liberalizzazione  delle droghe cosidette "leggere" (con l'intento di eliminare lo spaccio clandestino, pericoloso per tanti risvolti negativi, ma che apre i più giovani alla cultura della liceità riguardo a tutte quelle sostanze tossiche) creando l'idea  che sia espressione di libertà e un diritto a farsi del  male, nella sfida aperta di farsi vedere a fumare con gusto in pubblico pur conoscendo la legge che lo vieta per la salvaguardia della salute.......
Se la libertà e i diritti sono a garanzia e a protezione del vero bene di tutti e non di quello che a ognuno piace, Pannella non è stato in tutti i casi un lottatore per la libertà e i diritti. Lo è stato certamente in alcuni casi come le sue lotte per affrontare il problema della fame e della povertà nel mondo; o il problema della mancanza di dignità nel sistema carcerario.....
Su questo posso apprezzarlo e allearmi con lui.
Anche il suo ideale referendario mi trova estremamente perplesso perché lo trovo in contraddizione con la struttura parlamentare della nostra Repubblica. E' un insulto al Parlamento il continuo ricorso al Referendum, oltre che ad essere una spesa pubblica che si moltiplica.... Sarebbe stato più corretto completare le moltissime proposte di Referendum con la postilla: le spese devono essere sostenute dai parlamentari con i loro stipendi....
Ma si sa: questo è uno degli argomenti tabù! E' meglio "calcare" addosso tutto ai cittadini (naturalmente in nome della libertà e dei diritti...... di chi governa).

                                       Don Camillo

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